Cinema (luogo): differenze tra le versioni

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*I cinematografi colla loro petulanza luminosa, coi loro grandi manifesti tricolori, e quotidianamente rinnovati, colle rauche romanze dei loro fonografi, gli stanchi appelli delle loro orchestrine, i richiami stridenti dei loro ''boys'' rosso vestiti, invadono le vie principali, scacciano i caffé, s'insediano dove erano già le ''halls'' di un ''réstaurant'' o le sale di un {{sic|bigliardo}}, si associano ai ''bars'', illuminano a un tratto con la sfacciataggine delle lampade ad arco le misteriose piazze vecchie e minacciano, a poco a poco, di spodestare i teatri, come le tranvie hanno spodestato le vetture pubbliche, come i giornali hanno spodestato i libri, e i bars hanno spodestato i caffè. ([[Giovanni Papini]])
*Il cinematografo, dimostrando alle donne che si può rimanere al buio, a pochi centrimetri da uomini non consanguinei, senza per questo dover svenire di paura, constribuisce all'educazione morale in provincia, irrobustisce la coscienza dei propri doveri, tempra i caratteri. [...] Il cinematografo può essere considerato una conquista del [[femminismo]].<ref>Da Emilio Scaglione, ''Il cinematografo in provincia'', L'Arte Muta, I, 6-7, dicembre 1916-gennaio 1917, p. 15; citato in ''La filosofia del cinematografo'', La Stampa, 18 maggio 1907; citato in Francesco Casetti, Silvio Alovisio, ''L'esperienza del pubblico cinematografico'' in (a cura di) Silvio Alovisio, Giulia Carluccio, ''Introduzione al cinema muto italiano'', UTET, Torino, 2014, p. 292. ISBN 9788860083524</ref>
*Svolgendosi infatti ogni rappresentazione al buio, ogni spettatore è padrone di provare autenticamente le proprie emozioni e sinceramente manifestarle con rossori, contrazioni, pallori, lacrimuccie, interiezioni e magari... pizzicotti anonimi alle vicine di sedia. Il saper che nessun vi guarda perché non vi vede, lascia una sensazione dolcissima di solitudine – lo che fa quasi illudere che il divertimento sia tutto per sé. Sarà, questo, egoismo, ma anche l'egoismo vuoi la sua parte.<ref>Da Tullio Panteo, ''[https://sempreinpenombra.com/2008/11/05/il-cinematografo-nel-1908/ Il cinematografo]'', La Scena Illustrata, 19, 1° ottobre 1908; citato in ''La filosofia del cinematografo'', La Stampa, 18 maggio 1907; citato in Francesco Casetti, Silvio Alovisio, ''L'esperienza del pubblico cinematografico'' in (a cura di) Silvio Alovisio, Giulia Carluccio, ''Introduzione al cinema muto italiano'', UTET, Torino, 2014, p. 288. ISBN 9788860083524</ref>
 
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Cinema]]