Indro Montanelli e Roberto Gervaso: differenze tra le versioni

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→‎L'Italia del Settecento: altra sull'Arcadia e gli arcadi
→‎L'Italia della Controriforma: Emanuele Filiberto di Savoia
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*{{NDR|[[Papa Giulio II|Giulio II]]}} Quel Papa-soldato, collerico e autoritario, usava con gli artisti gli stessi modi rudi e prepotenti con cui, sul campo di battaglia, trattava la truppa. (cap. 33, 1975, pp. 403-404)
*[[Bernardino Ochino|Ochino]] [...] a Canterbury [...] fu tranquillo e poté attendere ai suoi scritti – forse i più importanti del pensiero protestante italiano –, cui [[John Milton|Milton]] attinse l'ispirazione del suo ''[[John Milton#Paradiso perduto|Paradiso perduto]]''.<br />Quando però sul trono d'Inghilterra salì la cattolica [[Maria Tudor]], Bernardino dovette riprendere la sua peripatetica vita di apolide. Gli dettero un posto di pastore a Zurigo, ma lo perse perché anche come protestante egli seguitava a protestare e non riusciva ad andar d'accordo con nessuno: era un deviazionista nato, un trotzkista avanti lettera. (cap. 34, 1975, p. 419)
*{{NDR|[[Emanuele Filiberto di Savoia]]}} Era un uomo chiuso, taciturno, enigmatico. Aveva un debole per le donne, era di gusti semplici, odiava il lusso e ogni forma d'ostentazione al punto di vietare ai sudditi l'uso di abiti troppo sfarzosi. (cap. 42, 2004, p. 371)
*La vicenda di Ochino dimostra che questi nicodemi sapevano anche sfidare rischi mortali per aiutarsi tra loro. E fra di essi ci fu anche un [[Pietro Carnesecchi|Carnesecchi]] che, ambiguo durante il processo, salì poi sul patibolo "tutto attillato con la camicia bianca, con un par di guanti nuovi e una pezzòla bianca in mano", come scrisse un cronista fiorentino. (cap. 34, 1975, pp. 420-421)
*{{NDR|[[Giordano Bruno]]}} Se è vero che aveva preso i voti per sottrarsi alle tentazioni della carne, a un certo punto dovette riconoscersi vinto e buttare la tonaca alle ortiche. Aveva ventotto anni e non poteva dirsi un bel ragazzo; la vita di convento l'aveva debilitato. Ma il suo sguardo e le sue parole sprigionavano una carica di passione che conquistava. La sua oratoria, magniloquente e torrentizia, lardellata di citazioni, gladiatoria e scomposta, travolgeva più che convincere, ma anche gli ascoltatori più provveduti ne restavano sopraffatti. (cap. 45, 1975, p. 554)