Caitlín R. Kiernan: differenze tra le versioni

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*«Voi, padre. Ho una domanda che mi tormenta. Forse voi potete rispondermi.»<br>«Posso provarci», replica nervosamente il prete e Wealtheow lancia un'occhiata al re.<br>«Bene. Ottimo. Allora ditemi, padre, se il vostro dio è ora l'unico dio, che ne ha fatto di tutti gli altri, gli Aesir e i Vanir? È un guerriero tanto potente da avere avuto la meglio su tutti loro, anche su Odino?»<br>Il prete socchiude gli occhi e china la testa, fissando le pietre ai suoi piedi: «C'è un solo Dio», risponde pazientemente, «e non ce n'è mai stato un altro.»<br>Beowulf si avvicina al prete, che è almeno una testa più basso di lui. «Allora deve essere un tipo tremendamente impegnato, il vostro dio, se deve sbrigare il lavoro di tanti. Come fa, per esempio, a lottare con i giganti, a tenere sotto controllo i figli di Loki, a preparare le truppe ad Asgard, e a trovare ogni giorno il tempo di dispensare tanto amore e grazia e perdono al suo popolo?»<br>«Non mi lascerò prendere in giro, mio signore», mormora il prete.<br>«Prendere in giro?» ridacchia Beowulf, guardando prima Ursula, poi Wealtheow e simulando l'innocenza. «Non sto cercando di prendervi in giro, prete. Queste domande mi perseguitano davvero, e credevo che voi avreste avuto le risposte, dato che dite che questo dio senza nome parla con voi.»<br>«Se deridete Lui,» osserva il prete, «lo fate mettendo in pericolo la vostra anima immortale.»<br>«Ecco, allora immagino di dover cercare di essere più attento.»<br>«Beowulf», esclama Wealtheow, mettendosi tra il prete e il marito. «Smettetela immediatamente.»<br>«Ma non glio ho ancora chiesto nulla sul [[Ragnarǫk|Ragnarök]]», protesta Beowulf.<br>Il prete alza la testa e osa incrociare lo sguardo del re da dietro la barriera protettiva della regina. «È una favola pagana, questo Ragnarök», asserisce, poi si rivolge a Wealtheow. «Vostro marito è un infedele, e io non mi lascerò ridicolizzare...»<br>«Ho solo chiesto...» inizia a dire Beowulf, ma il freddo fuoco negli occhi di Wealtheow lo zittisce.<br>«Perdonatelo, padre», dice Wealtheow. «È un vecchio difficile e con abitudini troppo radicate.»<br>«Giusto,» borbotta lui. «Sono senza speranza. Per favore, non badate a me.» (p. 193-194)
 
*Gli alberi mi dicono cose. Le rocce parlano con me. Io parlo con le paludi e gli uccelli e gli scoiattoli. Tutti mi dicono ciò che gli uomini hanno dimenticato o non hanno mai saputo. [...] C'è una storia, [...] una storia che gli abeti rossi che crescono al limitare della palude sussurrano tra loro quando c'è una luna nuova. Racconta che lord Beowulf aveva stretto un patto con la merewife per diventare re dei danesi degli anelli e lord di Heorot, e che questo stesso accordo era stato stretto da re Hrothgar prima di lui. [...] Ha molti nomi. Forse una volta è stata venerata come una dea. Qualcuno l'aveva chiamata Njordr, moglie di Njord, altri Nerthus, dea della fertilità e altri ancora signora della laguna. A questo non credo. Lei è qualcosa strisciato fuori dal mare, un tremendo fantasma uscito dalle sale di Aegir. Ha abitato a lungo nel laghetto che tuo padre chiama la tomba dei draghi, e in occulte caverne che portano nel mare. Presso di lei Hrothgar ha generato il suo unico figlio. ('''Sigga''', pp. 214-215)
 
*Preoccupati dei draghi. [...] Preoccupati dei troll e delle streghe, ma non parlare più di [[Lupo|lupi]]. (p. 225)
 
*Il cielo sopra di lei è a brandelli e pendono lunghe strisce grigio-blu. Capisce che a Midgard è arrivata l'ora del Ragnarök. Il gigantesco lupo [[Fenrir]] è diventato tanto grande che, quando spalanca le fauci, il suo muso sposta le stelle e il mento si trascina sulla terra. Si è liberato dalla catena degli gnomi ed è fuggito dalla prigione sull'isola di Lyngvi e presto il figlio di Loki divorerà Odino, padre di tutti gli dei e gli uomini, prima di venire ucciso dal figlio di Odino, il silenzioso dio Vidharr. Ursula vuole distogliere lo sguardo, vuole girarsi e tornare di corsa nella fortezza, ma non riesce a staccare gli occhi da Fenrir che riempie tutto il cielo lacerato. Ha denti come montagne e la sua sagoma irsuta impedisce il diffondersi della luce del sole. Dalle sue fauci gocciolano fiumi fumanti che bruciano il mondo. (pp. 225-226)
 
*Potrei dirvi, mia regina, che nella saggezza dei miei anni ho appreso che nessuna beltà vale un simile tremendo prezzo. Potrei dirvi che era solo una rivoltante strega del mare che mi ha ammaliato con un sortilegio e mi ha indotto a pensare che fosse tanto bella. Ma quale vantaggio ne trarremmo? Sì Wealtheow, è splendida, una bellezza oltre ogni giudizio e oltre mere parole e quasi oltre la fantasia. Una bellezza per quale morirebbe gli stessi dei di Asgard. [...] O addirittura il vostro Gesù spirituale. [...] Anche lui sarebbe sceso dalla sua croce romana per amore di una simile bellezza. (p. 239)
 
==Bibliografia==