Madre di Grendel: differenze tra le versioni

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*Lei gli fu sopra, all'invasore della sua sala, ed estrasse un pugnale la cui lama era ampia e brunita: pensava di vendicare il figlio, il suo unico figlio.
*Questo ho udito narrare, dagli abitanti della terra, dai miei vassalli nelle loro sale, sì, dire di come avessero visto due esseri possenti vagare per i luoghi aperti, abitatori delle brughiere, creature straniere. Di queste, per quanto poterono discernere, una aveva forma di donna.
 
===[[Caitlín R. Kiernan]]===
*Al di là della brughiera e della foresta e delle paludi, nella caverna sotto la caverna, questa profonda e antica cavità nella sottile crosta del mondo, la madre di Grendel piange sola. Ha trasportato il corpo mutilato del figlio dalla pozza, la pozza sotto il laghetto superiore, e lo ha disteso dolcemente su una sporgenza in pietra nel muro dell'immensa caverna. Una volta quella sporgenza era un altare, un luogo sacro costruito dagli uomini per venerare una dea dimenticata di un popolo dimenticato, e il piano d'ardesia color carbone è incrostato con gli avanzi delle offerte di tanto tempo fa, gioielli e pezzi d'oro, d'argento e di bronzo, e ossa di animali e uomini. Qualsiasi cosa sia stata, ora è solo l'ultimo letto del figlio morto. Lei si china, le sue labbra sfiorano la pelle senza vita del figlio, i lunghi artigli accarezzano lo sfiorito cadavere. Lei è vecchia, anche mentre le montagne e i mari segnano il tempo, anche mentre Aesir e Vanir e i giganti di Jotunheimr contano il passaggio delle ere, ma il peso del tempo non le ha indurito il cuore alla perdita. L'ha resa, semmai, più consapevole del vuoto lasciato da ciò che le è stato tolto.
*È grottesca, come se il suo creatore avesse avuto in mente un orrendo amalgama tra una lucertola e una bestia marina. Ha occhi lapislazzuli e la sua ruvida criniera sembra intessuta con in filo d'oro.
*Non sa se nel grande, ampio mondo, esiste ancora qualcuno della sua razza, e così crede di essere l'ultima. Né troll ne gigante o drago né qualcosa che li assomma, una qualche razza notturna generata nei primi giorni della creazione, quando Midgard era ancora giovane, e poi cacciata, spinta nel corso di innumerevoli millenni nell'oblio. Lei aveva una madre, che ricorda vagamente, soprattutto quando si sveglia da un sogno o quando si addormenta. Se mai ha avuto un padre, il suo ricordo è svanito per sempre.<br>Molto prima dell'arrivo dei danesi, su questa terra c'erano uomini che la chiamavano Hertha e Nerthus, e la adoravano in boschetti sacri e in laghi cheti e in grotte segrete come Madre Terra, come Nerpuz e a volte come Njordr dell'Asynja, moglie di Njord e dea del mare. Lei aveva sempre accolto con piacere le loro preghiere e le loro offerte, i tributi e il rispetto che avevano di lei. La paura che avevano di lei la teneva al sicuro, ma non era mai stata una dea, solo qualcosa di più tremendo e di più bello dei semplici uomini.<br>Ora è una leggenda, intravista da viaggiatori sfortunati nelle notti tempestose. Marinai e pescatori su e giù per le coste danesi scambiano timorosi sussurri di sirene e troll marini e ''sahagin''. Coloro che passavano accanto alla palude nelle notti di mezza estate potrebbero avere scorto di sfuggita l<nowiki>'</nowiki>''aglaec-wif'', l<nowiki>'</nowiki>''aglaeca'', la ''merewife'' o moglie del demonio. Ma sia lei sia tutti i suoi antenati sarebbero stati dimenticati completamente e per sempre dall'umanità se non fosse stato per Grendel.
*Quella, la madre di Grendel, la signora della laguna, dicono che suo figlio non fosse altro che la sua pallida ombra.
 
===''[[La leggenda di Beowulf]]''===