Caitlín R. Kiernan: differenze tra le versioni

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*«Perché uccidono i draghi?» chiede alla madre che sospira e striscia lungo il bordo della pozza.<br>«Perché loro non sono draghi.»<br>«Ed è per questo stesso motivo che uccidono i troll?»<br>«Non sono dei troll», risponde la madre. «Gli uomini non possiedono né il respiro infuocato né le ali dei draghi, e non hanno la forza dei troll. Sono gelosi di queste cose e le temono. Distruggono. Saccheggiano. Per la gloria, per invidia, per paura e per rendere sicuro il loro mondo. E io non posso nasconderti sempre, figlio mio.» (pp. 73-74)
 
*Una corazza forgiata dall'uomo riuscirà soltanto a rallentarmi. No. Stanotte combatteremo alla pari, questo Grendel e io. Deciderà il Fato. Le norne hanno già tessuto il loro arazzo del destino e io non posso disfarlo né con il cuoio né con il freddo ferro. Che il demone mi affronti mentre sono disarmato, se è così che osa farlo. ('''Beowulf''', pp. 80-81)
 
*Tutti gli uomini giusti combattono per l'onore e per dimostrare di essere degni di un posto nel [[Valhalla]], potrebbero però anche combattere solo per tenere al sicuro quelle splendide seppur rare visioni che esistono sotto le mura di Midgard, sotto il percorso del sole e della luna. (pp. 81-82)
 
*Ammetti di aver fatto sesso con una selvaggia donna dei [[Vandali]] eppure ti offendi quando il povero vecchio Olaf solleva la questione delle pecore? ('''Beowulf''', p. 86)
 
*Da qualche parte nelle sue vene scorrerà ancora sangue di gigante, ma Grendel è un essere bastardo e rozzo, una disgrazia, impuro, e gli [[Jotnar]], i giganti, hanno di continuo dimostrato di detestarlo. Non gli hanno mai rivolto la parola né hanno mai risposto ai suoi appelli, non si sono mai degnati di offrire il più piccolo sollievo alla sua sofferenza. (p. 89)
 
*Al limite della foresta, Grendel digrigna i denti e si copre le orecchie, mentre il suo scheletro scricchiola e le sue articolazioni schioccano. Il dolore e la rabbia suppurano dentro di lui come pus sotto la pelle infettata e, come un'infezione, il corpo si gonfia e s'ingrossa, raggiungendo rapidamente una dimensione doppia rispetto al normale. Una magia che non capirà mai, una maledizione segreta, e ben presto la sua testa sfiora i rami che solo pochi minuti prima pendevano alti sopra di lui. Se solo non finisse qui, se solo potesse continuare a crescere tanto da diventare così alto da poter strappare l'indifferente luna dal cielo notturno e lanciarla sul tetto di Heorot. Allora cadrebbe il silenzio, un silenzio che potrebbe durare per sempre, o per quel tanto di eternità che servirebbe a lui, e il luminoso occhio della luna non lo irriderebbe più dal suo cammino tra le nuvole. (pp. 90-91)
 
==Bibliografia==