Caitlín R. Kiernan: differenze tra le versioni

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*Le tre [[norne]] siedono ai piedi di Yggdrasil, tessendo le trame del [[Fato]] di tutte le nostre vite. Io non sono altro che un filo nel loro telaio, come lo siete voi, mia signora. I nostri destini sono già stati orditi in quell'arazzo quando il mondo era ancora giovane. Non si guadagna nulla preoccupandosi di ciò che non possiamo cambiare. ('''Beowulf''') (p. 58)
 
*Nel suo sogno, Grendel, seduto davanti alla caverna, sta guardando il tramonto. Non è inverno, ma metà estate, e l'aria è calda e sa di erba e di dolce. Il cielo sopra di lui è acceso dalla ritirata di Sol e a est le ombre scure di un lupo del cielo la stanno ricorrendo. Grendel tenta di ricordare i nomi dei due cavalli che, ogni giorno, tirano il cocchio del sole attraverso il cielo, i nomi che sua madre gli aveva insegnato tanto tempo fa. Ha nella testa un dolore tremendo, bruciante, come se fosse morto nel sonno e il suo cranio si fosse riempito di vermi affamati e di scaragaggi rosicchianti, come se cornacchie grigie gli becchettassero avidamente gli occhi e gli infilassero i becchi acuminati nelle orecchie. Ma anche nel sogno, sa che quel dolore non è provocato dai morsi di vermi e dalle pugnalate di becchi.<br>No. Il dolore arriva dalle finestre e dalle porte aperte del palazzo di Heorot, attraversa il paese ammorbando il vento e gettando ombre ancora più profonde tra i rami della vecchia foresta. È un canto crudele intonato da una donna crudele, una nenia che lui sa essere stata foggiata proprio per aprirsi un cunicolo nella sua testa e farlo soffrire e rovinargli la pura gioia di una splendida serata estiva. E Grendel sa anche che il sole in questo giorno non sta sfuggendo alle fauci sbavanti del lupo Skoll, ma piuttosto a quel canto. Quel canto che potrebbe squarciare il cielo e fendere le pietre e far evaporare i mari. (pp. 71-72)
 
*Questi uomini sono deboli, è vero. Ma uccidono ugualmente draghi e ammazzano troll e fanno guerre e tengono il destino del mondo nelle loro piccole e morbide mani, anche mentre tu giochi con quei pezzetti di conchiglie. ('''Madre di Grendel''') (p. 73)
 
*«Perché uccidono i draghi?» chiede alla madre che sospira e striscia lungo il bordo della pozza.<br>«Perché loro non sono draghi.»<br>«Ed è per questo stesso motivo che uccidono i troll?»<br>«Non sono dei troll», risponde la madre. «Gli uomini non possiedono né il respiro infuocato né le ali dei draghi, e non hanno la forza dei troll. Sono gelosi di queste cose e le temono. Distruggono. Saccheggiano. Per la gloria, per nvidia, per paura e per rendere sicuro il loro mondo. E io non posso nasconderti sempre, figlio mio.» (pp. 73-74)
 
==Bibliografia==