Renzo Piano: differenze tra le versioni

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* Il Beaubourg era figlio della [[Sessantotto|rivolta studentesca]]. Quella che avevo vissuto a [[Milano]] prima del [[Sessantotto|‘68]], quando di giorno lavoravo nello studio di Franco Albini, un genio, e di notte occupavo l’università, con [[Camilla Cederna]] che ci portava i cioccolatini. E quella vissuta dopo il ‘68, quando stavo a [[Londra]], le gonne erano sempre più corte e i capelli più lunghi. A [[New York]] vedo abbastanza spesso [[Philip Roth]] e ho scoperto che eravamo amici a Londra in quegli anni.
* Quando vai sul luogo capisci tante cose, parli con la gente, costruisci un ologramma mentale dentro il quale lavorare. Devi lasciar uscire dal terreno qualcosa, ti passano davanti dei fantasmi. Misuri cose non misurabili, i desideri, le aspirazioni.
 
{{Int|Da ''[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-08-22/renzo-piano-non-esiste-fatalita-mia-genova-bastonata-deve-reagire-subito-un-nuovo-ponte-e-cantieri--111726.shtml Renzo Piano: «Non esiste la fatalità. La mia Genova bastonata deve reagire subito con un nuovo ponte e cantieri»]''|Intervista di Fulvio Irace, ''Il Sole 24 Ore'', 22 agosto 2018.}}
*[[Genova]] è detta la Superba, ma l'appellativo non si riferisce all'idea di una vanagloriosa superiorità: è superba perché "superiore", perché sale verso l’alto ed ha sempre avuto una capacità di reazione straordinaria.
*[[Riccardo Morandi|Morandi]] è stato, con Nervi, uno dei vanti dell'ingegneria italiana nel mondo e il suo [[Viadotto Polcevera|Ponte]] era diventato un'icona dello spirito di innovazione del nostro Paese. Quando venne eretto il Ponte, da giovane architetto che negli anni Sessanta cominciava la professione, l'ho ammirato per la sua audacia [...] certamente l'opera esprimeva la volontà di spingere l'Italia nella direzione di un grande ottimismo, senza il quale non ci sarebbe stato il miracolo della ripresa. Quella bellezza però era fragile, appunto: bisognosa di un'attenzione di una cura di cui nel tempo abbiamo perso la consuetudine.
*[...] un ponte come questo, crollando, trascina con sé il morale della città. Il [[Viadotto Polcevera|Ponte sul Polcevera]] non era un ponte qualsiasi: univa le due anime di Genova: la città storica di Levante con l'anima operaia e industriale di Ponente, dove tra l'altro io stesso sono nato e vissuto. E infine il crollo del ponte Morandi si porta appresso la credibilità e l'identità stessa dell'Italia.
 
==''La responsabilità dell'architetto''==