Aby Warburg: differenze tra le versioni

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==''GLI HOPI''==
*Come tutti i [[pagani]] della terra, anche gli [[nativi americani|indiani]] [[pueblo|Pueblos]] entrano in relazione con il mondo animale ... spinti da un timore reverenziale, poiché credono di riconoscere nelle varie specie i tipici antenati delle loro tribù. La loro spiegazione del mondo ... non è poi cosi lontana dal [[darwinismo]]: infatti, mentre noi vediamo una legge di natura in quello che è un processo evolutivo autonomo, i pagani ricorrono a nessi arbitrari con il mondo animale. Ciò che determina la vita di questi cosidetti primitivi è, se si vuole, un darwinismo mediato da una mitica affinità elettiva. (p. XVI)
*Ero sinceramente disgustato dalla [[storia dell'arte]] estetizzante. Mi sembrava che la considerazione formale dell'[[immagine]]-che non trattava quest'ultima come un prodotto biologicamente necessario e collocato tra religione e la pratica artistica (fatto questo che compresi solo più tardi)-desse luogo a chiaccherechiacchiere cosi sterili che dopo questo viaggio nell'estate del 1896 fui tentato perfino di studiare medicina a Berlino (p. XVIII)
*L'intera umanità è eternamente [[schizofrenia|schizofrenica]]. Forse esiste un comportamento nei confronti delle immagini della [[memoria]] che può essere definito ontogeneticamente originario e primitivo, benché rimanga secondario. In uno stadio successivo l'immagine della memoria non scatena un movimento riflesso pratico immediato, sia esso di natura religiosa o aggressiva. Ma le immagini della memoria sono ormai consciamente immagazzinate sotto forma di raffigurazioni o segni. Tra queste due fasi si situa un modo di trattare l'impressione che possiamo definire come forma di pensiero simbolico. (p. XX)
*[nella nostra [[civiltà]]] le forze della [[natura]] non sono più concepite come entità biomorfe o antropomorfe, ma come onde infinite che obbediscono docili al comando dell'uomo. In tal modo la civiltà delle macchine [ha distrutto] ciò che la scienza naturale derivata dal mito [aveva] faticosamente conquistato: lo spazio per la preghiera, poi trasformatosi in spazio per il pensiero ... (p. XX)