Ercole Patti: differenze tra le versioni

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Corretto: "chiacchiere"
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==[[Incipit]] di ''Un bellissimo novembre''==
Quella storia era cominciata per caso un pomeriggio del mese di marzo in una casa di via Montesano a Catania nell'anno 1925.
Era in corso una di quelle riunioni familiari nelle quali sorelle, cognate, cugini, nipoti e amici dopo di aver sbrigato le loro piccole commissioni nei negozi di via Etnea passavano a fare quattro chiaccherechiacchiere prima di rincasare, da una signora che viveva col marito e la madre vecchia in un appartamentino con due balconi su quella picoola traversa. Di scorcio si vedeva un tratto della via Etnea e la facciata della chiesa dei Minoriti. Il salottino dove se ne stavano seduti in circolo gli ospiti e le padrone di casa era piuttosto piccolo pieno di poltroncine, divani liberty e sedie imbottite. Quando il numero dei visitatori aumentava, e la cosa accadeva spesso, si doveva ricorrere ad altri sgabelli e divanetti che venivano trascinati dalle stanze vicine; in questi casi il salottino era pieno come un uovo e gli ospiti davano l'impressione che fossero ammucchiati uno sull'altro. Quella volta era per l'appunto una di queste giornate di affollamento. Oltre alle cognate della padrona di casa, due delle quali accompagnate dai rispettivi mariti, c'erano due zie venute dalla provincia e sul più bello era arrivata un'amica con la sorella più giovane e col figlio sedicenne Nino. Ci fu un rimescolio di sedie, una poltroncina di vimini che stava nel corridoio venne introdotta a fatica nel salottino e sopra rannicchiato nell'angolo più remoto e buio vi prese posto il ragazzo accanto alla zia Cettina sorella della madre.
 
==Citazioni su Ercole Patti==