Jean Genet: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Anche se non son sempre belli, gli uomini votati al male possiedono le virtù virili.<ref>Nella versione(p. a cura di Giorgio Caproni la frase è: "Anche se non son sempre belli, gli uomini votati al male possiedono le virtù virili".</ref>25)
*Chiamo violenza un'audacia in riposo innamorata dei pericoli. (p. 29)
*Lo [[spionaggio]] è un sistema di cui gli Stati hanno tanta vergogna che lo nobilitano proprio perché è così turpe.<ref>Nella versione a cura di Giorgio Caproni la frase è: "Lo spionaggio è un'operazione di cui ogni Stato prova tanta vergogna da sentire il bisogno di nobilitarla, appunto perché è turpe".</ref> (p. 61)
*[[Creazione|Creare]] non è un gioco un po' frivolo. Il creatore si è impegnato in un'avventura terribile, che è di assumere su di sé, fino in fondo, i pericoli che corrono le sue creature.<ref>Nella versione a cura di Giorgio Caproni la frase è: "Creare non è uno dei soliti giochetti un tantino frivoli. Il creatore s'è impegnato in un'avventura terrificante che consiste nell'assumersi egli stesso sino in fondo i pericoli corsi dalle sue creature".</ref>
*Trovare un accordo fra cose di cattivo gusto: ecco l'[[eleganza]].<ref>Nella versione a cura di Giorgio Caproni la frase è: "Saper accordare cose di cattivo gusto, ecco il colmo dell'eleganza".</ref> (p. 123)
*Con la scrittura ho ottenuto quanto cercavo. Ciò che, essendo per me un ammaestramento, mi farà da guida, non sarà quello che ho vissuto, ma il tono col quale lo riporto. Non gli aneddoti ma l'opera d'arte. Non la mia vita ma la sua interpretazione. (1975, p. 264197)
*Chiamo violenza un'audacia in riposo innamorata dei pericoli.
*[[Creazione|Creare]] non è un gioco un po' frivolo. Il creatore si è impegnato in un'avventura terribile, che è di assumere su di sé, fino in fondo, i pericoli che corrono le sue creature.<ref>Nella versione a cura di Giorgio Caproni la frase è: "Creare non è uno dei soliti giochetti un tantino frivoli. Il creatore s'è impegnato in un'avventura terrificante che consiste nell'assumersi egli stesso sino in fondo i pericoli corsi dalle sue creature".</ref> (p. 199)
*Con la scrittura ho ottenuto quanto cercavo. Ciò che, essendo per me un ammaestramento, mi farà da guida, non sarà quello che ho vissuto, ma il tono col quale lo riporto. Non gli aneddoti ma l'opera d'arte. Non la mia vita ma la sua interpretazione. (1975, p. 264)
 
*L'essere un trovatello m'è valso una giovinezza e un'infanzia solitarie. L'essere un ladro mi permetteva di credere alla singolarità del mestiere di ladro. Ero, mi dicevo, una mostruosa eccezione. In effetti, il mio gusto e la mia attività di ladro erano in relazione con la mia omosessualità, scaturivano da questa, che già mi teneva in un'insolita solitudine. Grande fu il mio stupore quando m'accorsi sino a che punto fosse diffuso il furto. Ero sprofondato in seno alla banalità. Per uscirne, non mi restò che gloriarmi del mio destino di ladro, e di volerlo. (1975,; p. 289)
 
==Note==
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==Bibliografia==
*Jean Genet, ''Diario del ladro'', in ''Quattro romanzi'', a cura di [[Giorgio Caproni]], Il saggiatore, 1975.
*Jean Genet, ''Diario del ladro'', a cura di [[Giorgio Caproni]], Il saggiatore, 2009.
 
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