James Hillman: differenze tra le versioni

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==Citazioni di James Hillman==
*Attraverso la [[forza]] dell'immagine, che si esprime come sintomo, [...] L'[[uomo]] naturale, che si identifica con lo sviluppo armonico, l'uomo spirituale, che si identifica con la perfezione trascendente, e l'uomo normale, che si identifica con l'adattamento pratico e sociale, deformati, si trasformano nell'uomo psicologico, che si identifica con l'anima. (da ''La vana fuga dagli dei'')
*È opportuno ricordare che [[Dioniso]] è essenzialmente un dio delle donne. Il suo culto riguardava quasi esclusivamente le donne. Sebbene Dioniso sia una figura maschile e fallica, non c'è misoginia nella struttura di coscienza che egli rappresenta, giacché essa non è divisa dalla sua femminilità. (da ''Il mito dell'analisi'')
*[[Invecchiamento|Invecchiando]], io rivelo il mio carattere, non la mia morte. [...] Per il bene dell'umanità, bisognerebbe proibire la [[Chirurgia estetica|chirurgia cosmetica]] e considerare il [[Ritidectomia|lifting]] un crimine contro l'umanità. (da ''La forza del carattere''; citato in [[Umberto Galimberti]], ''Facciamo un lifting alle nostre idee'', in ''L'espresso'' n. 20 anno LIII, 24 maggio 2007, p. 199)
*L'amore non gioca alcun ruolo nel mondo di [[Pan]], fatto di panico, masturbazione, stupro, o nella sua caccia alle ninfe. Queste non sono storie d'amore; non sono racconti di sentimenti e relazioni umane. La danza è rituale, non due che si muovono in coppia; la musica che risuona dagli inquietanti pifferi dal timbro mediterraneo non è una canzone d'amore. Siamo fuori anche dall'universo di Eros, al cui posto stanno sessualità e paura.
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==Bibliografia==
*{{en}} James Hillman, ''An Essay on Pan'' in ''Pan and the Nightmare'', New York, Spring, 1972, pp. 3-65.
*James Hillman, ''Il mito dell'analisi'', traduzione di Aldo Giuliani, Adelphi, Milano, 2014.
*James Hillman, ''Re-visione della psicologia'', traduzione di Aldo Giuliani, Adelphi, Milano, 1983.
*James Hillman, ''Un terribile amore per la guerra'', traduzione di Adriana Bottini, Adelphi Edizioni, Milano, 2005. ISBN 88-459-1954-4