Oscar Wilde: differenze tra le versioni
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Il critico come artista: citazioni dall'opera e non dagli Aforismi |
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*Le [[lentiggini]] si ereditano nelle famiglie scozzesi come la [[gotta]] nelle famiglie inglesi. (da ''Il ritratto del signor W.H.''<ref>Da Oscar Wilde, ''Il Ritratto di Mr W.H.'', a cura di M. Bini, tradotto da D. Niedda, Edizioni Studio Tesi, 1992, [http://books.google.it/books?id=7akbKX9KEBoC&pg=PA7 p. 7]. ISBN 8876923489</ref>)
*Mi piace sentirmi parlare. È una delle cose che mi divertono di più. Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico. (da ''Il razzo illustre''<ref name=a/>)
*Non credo nei miracoli. Ne ho visti troppi.<ref>Da ''Salomé'', traduzione di Corrado Pavolini, in ''Tutte le opere''.</ref>
*Quale è il vero [[critico]] se non colui che porta in sé i sogni e le idee e i sentimenti di miriadi di generazioni, e a cui nessuna forma di pensiero è estranea, nessun impulso di emozioni oscuro?<ref name=>Citato in [[Adriano Tilgher]], ''Studi sul teatro contemporaneo'', BiblioLife, LLC.</ref>
*Quel che c'è di anormale nella vita è in normale rapporto con l'arte. È la sola cosa nella vita che sia in normale rapporto con l'arte.<ref>Da ''A Few Maxims for the Instruction of the Over-educated''.</ref>
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