Il ritratto di Dorian Gray: differenze tra le versioni

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==Citazioni==
*L'artista è il creatore di cose belle. (Oscar Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray", Ed. Universale Economica, 1991)
*L'intelletto é in se stesso una sorta di esagerazione che distrugge l'armonia di un volto. (Oscar Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray", Ed. Universale Economica, 1991)
*I nostri sguardi si incontrarono, mi sentii impallidire, e una curiosa sensazione di panico si impadronì di me. (Oscar Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray", Ed. Universale Economica, 1991)
*Sì, ora sono felice. Mi domando se lo sarò per sempre. (Oscar Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray", Ed. Universale Economica, 1991)
*Il fuoco indurisce tutto ciò che non distrugge.
*Adoro gli scandali che riguardano gli altri, ma quelli che riguardano me non m'interessano. Non hanno il fascino della novità.
*Amo troppo leggerli [i libri], per aver voglia di scriverli. Certo mi piacerebbe scrivere un romanzo – bello come un tappeto persiano e altrettanto irreale. Ma da noi si leggono solo giornali, abbecedari ed enciclopedie. Di tutti i popoli del mondo, gli inglesi sono quelli che hanno meno il senso di bellezza in letteratura. (Oscar Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray", Ed. Universale Economica, 1991)
*C'è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé.
*C'è voluttà nell'accusarci: quando ci accusiamo sentiamo che nessuno può biasimarci.
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*Il mondo è cambiato perché tu sei fatto d'avorio e d'oro, la curva delle tue labbra riscrive la storia. (Sybil Vane)
*Il [[terrore]] che ci incute la società è la base di ogni morale.
*Il [[rugbyRugby]] è il modo migliore per tenere trenta energumeni lontani dal centro della città.
*Il valore di un'idea è assolutamente indipendente dalla sincerità dell'uomo che la denuncia.
*L'anima mi mandai negli altri spazi i misteri a scoprir del mondo eterno ed ella a me tornò così dicendo: io sono il Paradiso e son l'Inferno.
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*L'arte è perfettamente inutile. (Prefazione)
*L'artista non ha convinzioni etiche. Una convinzione etica in un artista è un imperdonabile manierismo di stile. (Prefazione)
*L'artista è un creatore di cose bellissime.
*L'[[esperienza]] non aveva alcun valore etico, era semplicemente il nome che gli uomini davano ai loro errori. Di regola, i moralisti l'avevano ritenuta un avvertimento, avevano sostenuto che essa aveva una certa efficacia nella formazione del carattere, l'avevano esaltata come qualcosa che ci insegnava la via da seguire e ci mostrava quella da evitare. Ma nell'esperienza non c'è forza motrice. Come causa attiva aveva lo stesso infimo valore della coscienza. In realtà dimostrava solo che il nostro futuro sarà uguale al nostro passato e che il peccato che abbiamo commesso una volta, con disgusto, lo ripeteremo molte volte con gioia.
*L'essere naturale è semplicemente una posa, la posa più irritante che conosca.
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*Noi getteremmo via una quantità di cose se non avessimo paura che qualcun altro possa raccattarle.
*Noi non possiamo ritornare ai santi, perché c'è assai più da imparare dai peccatori.
*Non esistono [[libri]] morali o immorali come la maggioranza crede. I libri sono scritti bene, o scritti male. Questo è tutto. (dalla prefazione)
 
:Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto. (dalla prefazione)
:Non esistono libri morali o immorali. I libri sono o scritti bene o scritti male: nient'altro.
*Oggigiorno la gente conosce il prezzo di tutte le cose e non conosce il valore di nessuna.
 
:Oggi si conosce il prezzo di tutte le cose e il valore di nessuna.
*Ogni esperienza ha il suo valore. (2004, p. 117)
*Ognuno di noi porta in se stesso il cielo e l'inferno.
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*Una [[verità]] in arte è quella di cui è vero anche il [[contrario]].
*Viviamo in un'epoca dove le [[superfluo|cose superflue]] sono le nostre uniche necessità.
 
:''We live in an age when unnecessary things are our only necessities.''
*L'intelletto è per sua natura una forma di esagerazione e distrugge l'armonia di qualsiasi volto. Appena uno si mette a pensare, diventa tutto naso o tutta fronte, o qualche cosa di orribile. Guarda gli uomini che hanno avuto successo in una qualsiasi delle professioni dotte. Non fanno perfettamente schifo? Eccetto che nella Chiesa, naturalmente; ma nella Chiesa non pensano. A ottant'anni un vescovo continua a dire quello che gli hanno insegnato a dire quando ne aveva diciotto, e naturalmente ne deriva che mantiene un aspetto assolutamente delizioso.
*Come la luce del sole, o la primavera, o il riflesso in acque scure di quella conchiglia d'argento che chiamiamo luna.
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*Ogni delitto è volgare, così come ogni volgarità è un delitto.<ref>Cfr. ''[[Oscar Wilde#Frasi e filosofie ad uso dei giovani|Frasi e filosofie ad uso dei giovani]]'': "Nessun delitto è volgare, ma tutte le volgarità sono un delitto".</ref> (citato in Wilde 2000)
*Il [[Peccato (religione)|peccato]] è l'unica autentica nota di colore rimasta alla vita moderna.
*Non vi è altro modo di liberarsi da una tentazione che di soccombere ad essa. (Oscar Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray", Ed. Universale Economica, 1991)<ref>Cfr. ''[[#Il ventaglio di Lady Windermere|Il ventaglio di Lady Windermere]]'': "Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni".</ref>
*Solo il sacro è degno di essere profanato. (citato in Wilde 2000)
*Lo scetticismo è l'inizio della fede. (citato in Wilde 2000)
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*In [[campagna]] chiunque sa essere buono.
*La cosa più banale diventa deliziosa appena la si nasconde.
 
:La cosa più ordinaria divien deliziosa quando è tenuta nascosta.
*La vera tragedia dei poveri è di non permettersi nulla se non il sacrificio di sé stessi.
*La vita coniugale è solo un'abitudine.
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==Bibliografia==
*Oscar Wilde, ''Il ritratto di Dorian Gray'', traduzione di Emanuele Grazzi, Sansoni Editore, 1965.
*Oscar Wilde, ''l ritratto di Dorian Gray,'' traduzione di Benedetta Bini, La Feltrinelli Universale Economica - classici, Aprile 1991
*Oscar Wilde, ''Il ritratto di Dorian Gray'', traduzione di Emanuele Grazzi, in ''Tutte le opere'', Newton Compton editori, 1994. ISBN 88-7983-614-5
*Oscar Wilde, ''Il ritratto di Dorian Gray'', traduzione di Giuseppe Sardelli, Fabbri, 1968.