Corrado Ricci: differenze tra le versioni

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→‎L'architettura del Cinquecento in Italia: Giulio Romano grande architetto
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*[...] l'architettura del cinquecento si presenta tosto con maggiore effetto delle masse (ad ottenere il quale abbandona sempre più gli ornamenti scultorici e pittorici) con maggiore semplicità e solidità, con più sicura armonia e chiarezza. Il particolare non attrae più, perché attrae l'insieme; le membra dell'edificio diminuiscono di numero, ma crescono di vigoria, e gli spazi con la loro calma contribuiscono alla grandiosità. (pp. 7-8)
*Quale fosse il successo del piccolo edificio {{NDR|il tempietto di S. Pietro in Montorio}} non è a dire; non solo lo guardarono con sorpresa gli architetti, ma infiniti pittori lo riprodussero nel fondo dei loro dipinti. E la fama del [[Bramante]], non sorta col chiostro della Pace<ref>Chiostro della chiesa di Santa Maria della Pace nel rione Ponte di Roma.</ref>, si delineò con esso e anche la sua fortuna e la sua autorità presso il grande Giulio II. (p. 8)
*Il sovrabbondare delle storie della pittura e della {{sic|scoltura}}, su quelle dell'architettura, è stato, ed è forse ancora, cagione d'ingiustizia sull'apprezzamento del valore d'alcuni artisti. La critica, infatti, s'è più spesso abbandonata a dir male del Vasari come pittore e dell'Ammannati come scultore, che a dir bene dell'uno e dell'altro come architetti. È così avvenuto per Giulio Pippi detto [[Giulio Romano]] (1492–1546) che a me veramente sembra un grande architetto, e sino a un certo punto, rispetto a singolari forme compatte, solide, piene d'espressione, che poi piacquero al Vignola e a Michelangelo, e a certi aspetti dello stile rustico, anche un precursore. (p. 9)
*[...] il [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]], pur onorando, come tutti i suoi contemporanei, l'antico [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]], fu ben lungi dall'essere un arido e metodico vitruviano. Nelle sue infinite opere egli si mostra artista versatile, di vigorosa fantasia, che riesce a tenersi fuori dalla prepotente influenza michelangiolesca e a creare opere originali, come il palazzo Farnese di Caprarola e la chiesa del Gesù a Roma. (p. 13)