Bar (pubblico esercizio): differenze tra le versioni

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*Il bar non ti regala ricordi ma i ricordi portano sempre al bar. ([[Vinicio Capossela]])
*L'uomo primitivo non conosceva il bar. Quando la mattina si alzava avvertiva subito un forte desiderio di caffè, ma il caffè non era ancora stato inventato. Non c'erano neanche bar dove riunirsi. Gli scapoli si mettevano in semi-cerchio e si scambiavano botte di clava in testa secondo un preciso rituale: era un divertimento molto rozzo e presto passò di moda. Allora gli uomini primitivi cominciarono a farsi sui muri delle caricature, ma questo primo tentativo di bar fu un fallimento, mancava ancora qualcosa. Poi arrivò la moviola, il vistoso sgambetto, il secco rasoterra, il fallo da dietro, il dribbling ubriacante, il colpo di testa, il preciso pallonetto e l'arbitraggio scandaloso. La confusione era enorme, la conversazione languiva in rutti e grugniti. Per fortuna un giorno fu scoperta la figura del barista. (''[[Bar Sport]]'')
*Ma il passaggio, o trasformazione subitanea, da "caffè" a [[bar]], ha un suo significato storico e preciso. Perché la società del "caffè", la ''Belle Epoque'', non è stata, in definitiva, soppressa e mutata dai cataclismi, dalle guerre, dalle rivoluzioni, dalle alluvioni economiche e sociali. Tutto il guasto, tutta la mutazione è venuta da un cambio di velocità: gli uomini del caffè andavano a trenta, a cinquanta all'ora; gli uomini del bar vanno a duecento, a cinquecento, a mille all'ora. ([[Alberto Consiglio]])
*Nei bar le persone si ritrovano insieme e a volte riescono anche a rilassarsi. (''[[Tokyo Ghoul √A|Tokyo Ghoul]])''
*Uno stesso bar è spesso frequentato da ogni genere di persone, essendo, a voler essere sinceri, l'unico luogo oggettivamente democratico del nostro paese. Dal professore al muratore, dall'avvocato al diseredato, all'interno del bar siamo tutti uguali, e i tempi di attesa per il caffè, il cornetto e la «Gazzetta» non variano a seconda della nostra posizione nella società. ([[Marco Malvaldi]])