Mario Monicelli: differenze tra le versioni

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*Chi ride, ruba alla morte.<ref>Citato in "Duellanti" n. 67, gennaio-febbraio 2011, p. 81.</ref>
*Dovremmo ricordarci che senza [[Stalin]] ora saremmo tutti nazisti. Invece [[Roberto Benigni|Benigni]], in una delle sue genuflessioni alla Chiesa e all'America, ha fatto liberare [[Campo_di_concentramento_di_Auschwitz|Auschwitz]] da un carro armato americano. Roberto! Auschwitz è stata liberata dall'Armata Rossa.<ref>Dall'intervista di Aldo Cazzullo ''[http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000001398491 La mia Italia fra guerra e cinema]'', ''Corriere della Sera'', 24 dicembre 2003.</ref>
*Gli uomini vestiti da soldati sono sempre a proprio agio, non c'è bisogno di ingaggiare degli attori professionisti per questo. Così come le donne: se le vesti da puttane, va sempre bene.<ref>Citato in Claudia Morgoglione, ''[http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/spettacoli_e_cultura/rose-del-deserto/rose-del-deserto/rose-del-deserto.html?ref=search Monicelli e la tragicommedia della guerra "Ma gli italiani allora erano migliori..."]'', ''Repubblica.it'', 22 novembre 2006.</ref>
*Le grandi [[crisi esistenziale|domande esistenziali]] non mi interessano. Chi siamo e dove andiamo sono cose su cui non mi sono mai soffermato. Quelle bischerate là servono solo ad alimentare l'angoscia.<ref>Dall'intervista di Simonetta Robiony, ''Monicelli tutto lavoro'', ''La Stampa'', 18 marzo 1994, p. 23.</ref>
*{{NDR|Su [[Vittorio Gassman]]}} Poi arrivò la sua depressione. Mi resi conto quanto ne fosse già segnato assistendo, qualche anno fa, a una sua interpretazione di Otello. Un Otello straordinariamente insolito, malinconico, ripiegato su se stesso, consapevole del tempo che passa. Ho sempre pensato che l'immagine forte, autorevole, positiva, sempre capeggiante che Vittorio offriva di sé, fosse un artificio edificato in nome della sua enorme insicurezza. Era come se vivesse nel timore che la terra gli mancasse sotto i piedi da un momento all'altro. Strafaceva per nascondersi. Quella depressione cupa, violenta, divorante, gli era nata dentro dal contrasto col personaggio che s'era costruito. Era il prezzo della sua verità.<ref>Citato in ''Così inventai il comico dentro di lui'', ''la Repubblica'', 30 giugno 2000.</ref>