Ada Negri: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Ada Negri==
*Archi.<br>Dietro la chiesa parrocchiale, a destra, lungo la via che conduce al chiostro vuoto di Santa Teresa, e più in là, nei meandri di [[Capri]]: archi, buio e frescura.<br>So che, a poca distanza, c'è la gran luce meridiana, e il mare: un mare immobile, incandescente, dal quale, sulla curva dove si confonde col cielo, [[Isola d'Ischia|Ischia]], [[Procida]], la [[Penisola sorrentina|penisola Sorrentina]] e il pinnacolo acceso del [[Vesuvio]] escono come dal grembo del caos. Ma oggi nel riflesso del sole e del mare, le disperate {{sic|rupe}} di Monte Solaro e del Castiglione {{sic|dànno}}, a guardarle, la follia; e le viuzze interne di [[Capri]] dugentesca sono invece meravigliosamente riposanti.<br>Muraglie e volte, grigie: grigio-perla, grigio-argento, grigio-plumbeo, grigio-lapillo; una fusione di grigi dolce agli occhi come il velluto alle dita: rotta qua e là da risate rosse e verdi (grembialucci di bambini): da {{sic|raggère}} dorate o nerazzurre (zazzere di bambini): da stelle scintillanti nella penombra (occhi di bambini). Il mare?... Il cielo?... Chi ci pensa?... Archi. Archi. Archi.<br>L'uno entra nell'altro con la più snella naturalezza del mondo, senza che una regola architettonica ve lo costringa.[...] Tutte le forme; tutti gli stili; a sesto acuto: a mezzo sesto: {{sic|a gàveta}}: a botte: a schiena d'asino col classico profilo del basto.Tutti gli adattamenti: a riparare un balconcino zampillante di gerani sanguigni: ad accarezzare un tubo di grondaia: a difendere una rampa di scala esterna: e poi, così, senza ragione, per puro lusso estetico, per delizia degli occhi: alti, bassi, storti, mozzi, duri e scarni, pieni e voluttuosi: archi, archi, archi.(da ''La scala bianca''<ref>In ''La veste di crespo, {{small|Cento anni di racconti da "Il Mattino"}}'', a cura di [[Michele Prisco]] e [[Ginella Zamparelli]], illustrazioni di [[Vincenzo Stinga]], EDI.Me., Napoli, stampa 1992, pp. 48,51.</ref>)
*{{NDR|Sui [[fascismo|fascisti]]}} Giovani così radiosi di corpo e di anima che sembrano giovani re. (citato da Freddi, ''Bandiera Nera'', Libreria del Littorio, Roma; citato in [[Leo Longanesi]], ''In piedi e seduti'', Longanesi & C., 1968)
*Ho consegnato il [[scrittura|manoscritto]] delle mie novelle "Le solitarie". Vi è contenuta tanta parte di me, e posso dire che non una di quelle figure di donna che vi sono scolpite o sfumate mi è indifferente. Vissi con tutte, soffersi, amai, piansi con tutte. (da ''Le solitarie'', 1917)