John Gardner: differenze tra le versioni

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*Tutti i sistemi sono malvagi. Tutti i [[Governo|governi]] sono malvagi. E non vagamente malvagi. Sono ''mostruosamente'' malvagi, [...] Se vuoi che ti aiuti a distruggere un governo, sono al tuo servizio. Ma in quanto alla Giustizia Universale... ('''Cavallo Rosso''') (p. 107)
*{{NDR|Su Hrōðgār}} Da giovane aveva la forza di sette uomini. Ora non più. Non gli resta che il potere della mente - e non ne prova alcun piacere: un astuccio di coltelli. La civiltà che intendeva costruire si è trasformata d'incanto in una foresta densa di trappole. [...] Un uomo saccheggia per metter insieme una fortuna che gli consenta di pagare i sudditi e portare pace nel regno, ma il tesoro che ammassa per la sua sicurezza diventa l'esca per ogni predone che ne sente parlare. Hrōðgār, lesto di mente, è a corto di piani. Non è colpa sua. Non ce ne sono altri. E così attende come un uomo incatenato in una grotta, fissando l'ingresso e guardando talvolta distrattamente Wealhþēow, incatenata al suo fianco. Che è un'ulteriore trappola, la peggiore. È giovane, avrebbe potuto servire un uomo più vigoroso. E bella: non dovrebbe veder sfiorire le proprie notti e il proprio corpo vicino a un vecchio ossuto e tremante. E lei lo sa, e ciò accresce il dolore e la colpa di Hrōðgār. Comprende il timore per il suo popolo che fa di lui un codardo, sicché la notte in cui l'aggredii non mosse un dito per salvarla. E quel timore non è neppure garanzia di generosità; forse è solo desiderio che il suo nome e la fama vivano in eterno. Wealhþēow comprende anche l'amarezza della vecchiaia. Capisce perfino - e ciò e più terribile d'ogni altra cosa - la consapevolezza del vecchio Hrōðgār che la pace deve essere ricercata prova dopo prova, senza altra prospettiva fuorché la sconfitta finale. Hanno sofferto lezione su lezione riconoscendo ogni volta più profondamente la loro umiliazione, la vergogna, la futilità. E continuerà così. (pp. 108-109)
*Non c'è convinzione nei canti dei vecchi preti: è solo messinscena. Nessuno nel regno crede che gli dei abbiano in sé la vita. I deboli osservano i rituali - si tolgono il cappello, se lo rimettono, alzano le braccia, le abbassano, gemono, intonano canti, congiungono le mani - ma nessuno nutre aspettative irragionevoli. I forti - il vecchio Hrōðgār, Unferð - ignorano le effigi. La volontà di potere risiede tra le stalattiti del cuore. (p. 114)
*Il Re degli Dei è la limitazione estrema, [...] e la Sua esistenza è l'estrema irrazionalità. [...] Poiché non si può addurre alcuna ragione alla limitazione che è nella Sua natura d'imporre. Il Re degli Dei non è concreto, ma è la base della concreta realtà. Non si possono addurre ragioni alla natura di Dio, perché quella natura è la base della razionalità. [...] Il Re degli Dei è l'entità in virtù della quale l'intera molteplicità degli oggetti eterni ottiene la sua pertinenza ad ogni stadio di concrescenza. Con la sola eccezione di Dio non può esistere attualità rilevante. [...] Lo scopo di Dio nel progredire creativo è l'evocazione di nuove intensità. Egli è il ''polo d'attrazione dei nostri sentimenti''. [...] Egli è la spinta eterna del desiderio che stabilisce i fini di tutte le creature. Egli è pazienza infinita, ha tenera cura che nell'universo nulla sia vano. [...] Oh, il male estremo nel mondo temporale è più profondo di ogni male specifico quale l'odio, la sofferenza, o la morte! Il male estremo è che il Tempo perisce perpetuamente e la presenza implica l'eliminazione. La natura del male può essere riassunta, perciò, in due proposizioni semplici ma orribili e sacre: «Le cose svaniscono» e «Le alternative escludono». Tale è il Suo mistero: che la bellezza richiede il contrasto e che la discordia è fondamentale alla creazione di nuove intensità di sentimento. Sono giunto a comprendere che la saggezza estrema sta nella percezione che la solennità e la grandezza dell'universo sorgono dal lento processo di unificazione in cui vengono utilizate le diversità dell'esistenza e nulla, ''nulla'' va mai perduto. ('''Ork''') (pp. 117-118)
 
==Bibliografia==