John Gardner: differenze tra le versioni

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*Il mio consiglio, mio violento amico, è: cerca l'oro e custodiscilo. ('''Il drago''') (p. 66)
*Nulla e tutto era cambiato dal mio incontro col drago. Una cosa è ascoltare, pieno di sprezzo e dubbi, le poetiche versioni del tempo passato e le visioni del tempo a venire; un'altra cosa è conoscere, con freddezza e semplicità come mia madre conosce il suo mucchio d'ossa, ciò che è. Indipendentemente da ciò che avevo o non avevo compreso nei discorsi del drago, mi era rimasto qualcosa di molto più profondo che divenne la mia aura. La futilità, il fato, diventò un profumo nell'aria, pervasivo e acre come l'odore mortale che segue un incendio nella foresta - il mio effluvio e quello del mondo, l'aroma degli alberi, delle rocce, dei fiumi ovunque andassi.<br>Ma c'era di peggio. Scoprii che il drago m'aveva fatto un incantesimo: nessuna arma mi poteva ferire. Potevo entrare a mio piacere nella casa dell'idromele e gli occupanti erano inermi. Il mio cuore si fece più scuro in seguito a questa scoperta. Per quanto li disprezzassi e a volte li odiassi, c'era qualcosa fra me e gli uomini quando potevamo combattere. Ora, invulnerabile, ero solo come un albero vivo in una distesa di carbone.<br>Inutile dire che all'inizio non compresi la situazione e pensai che si trattasse di un vantaggio. (p. 67)
*Sono davvero colpito. Non avevo mai visto un [[eroe]] vivo prima d'oggi, [...] Credevo esistessero solo in poesia. Ah, ah, deve essere un peso terribile, però, essere un eroe (mietitore di gloria, falciatore di mostri! Tutti che ti tengono continuamente d'occhio per controllare se ti comporti ancora in modo eroico. Senz'altro sai di ce cosa parlo) eh eh! Prima o poi la vergine del raccolto commetterà un errore sul mucchio di fieno. [...] E che scomodità. Dover stare eretto tutto il tempo, usare sempre un nobile linguaggio! Dev'essere logorante a lungo andare. [...] Ma senza dubbio dà anche delle soddisfazioni. La piacevole sensazione d'immensa superiorità, i facili successi con le donne... [...] E la gioia che proviene dal conoscersi a fondo, quella sì che è una grande compensazione. La certezza assoluta che in qualsiasi pericolo, davanti a qualsivoglia avversità, non cederai, ti comporterai con la dignità dell'eroe, fino alla tomba! (pp. 74-75)
 
==Bibliografia==