Gino Strada: differenze tra le versioni

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*Questo mestiere {{NDR|chirurgo di guerra}} mi piace, anzi non riesco a immaginarne un altro che possa piacermi di più. [...]<br />In fondo, ma non vorrei essere frainteso o accusato di snobismo, è un ''gioco''. Nel senso più vero. Come gli scacchi o il bridge. Attività libere, non condizionate, senza secondi fini, che si praticano solo perché piacciono. (p. 50)
*Rahman, uno dei bambini feriti che avevamo finito di operare mezz'ora prima, camminava davanti a noi avvolto in una coperta e accompagnato da un infermiere che reggeva la bottiglia della flebo e lo scortava verso la sua tenda. [...]<br />"Ma è quel bambino che era in sala operatoria," ha esclamato Cecilia. "Perché non piange?"<br />Ne abbiamo ragionato a lungo, abbiamo cercato di capire perché i bambini, ''quei'' bambini, non piangono. Mi ha sollecitato a parlare della miseria che si fa routine, della presenza silenziosa della tragedia, e a volte della morte, che diventa condizione di vita. Forse è questa quotidianità della tragedia che li prepara a non piangere. (p. 91)
*Un cecchino di Sarajevo si lascia intervistare in una stanza quasi buia. Mi sembra incredibile: è una donna. Una donna che spara a un bambino di [[Seienne|sei anni]]? Perché?<br />"Tra ventanni ne avrebbe avuti ventisei", è la risposta che l'interprete traduce.<br />Il freddo diventa più intenso, fa freddo dentro. L'intervista finisce lì, non c'è altra domanda possibile. (p. 154)
 
==Citazioni su Gino Strada==