John Gardner: differenze tra le versioni

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Creata pagina con "thumb|Gardner nel 1979 '''John Champlin Gardner Jr.''' (1933 – 1982), scrittore e insegnante statunitense. ==''L'orco''== ===Incipit==..."
 
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*Lo so che ti dispiace. Per adesso, almeno. In quest'istante fugace e fuggente nel lungo e tedioso declivio dell'eternità. Non m'impressioni. ('''Il drago''') (p. 54)
*Vuoi la parola. È per questo che sei venuto. Il mio consiglio è: non domandare! Fai come me! Cerca l'oro (non il mio, però) e custodiscilo! ('''Il drago''') (p. 55)
*Conosco ogni cosa, sai, [...] Il principio, il presente, la fine. Tutto. Ora tu vedi il passato e il presente, come le altre creature inferiori: non hai facoltà più elevate della memoria e della percezione. Ma i [[Drago|draghi]], ragazzo mio, hanno una mente assai diversa. [...] Vediamo come se ci trovassimo in vetta a una montagna: tutto il tempo, tutto lo spazio. In un istante scorgiamo la visione appassionata e il tumulto. Non che le cose falliscano per colpa ''nostra'', intendimi. [...] I draghi non s'immischiano nel vostro insignificante libero arbitrio. Puah! Dammi retta, ragazzo, [...] Se tu, con la tua conoscenza del presente e del passato, ricordi che un certo uomo scivolò, mettiamo su una buccia di banana, o giù da una sedia, o affogò in un fiume, il ricordo non significa che sia scivolato per colpa ''tua'', o caduto o annegato. Esatto? Certo che è esatto! È successo e tu lo sai, ma il saperlo non né è la ''causa''. È ovvio! Bene, lo stesso vale per me. La mia conoscenza del futuro non ''causa'' il futuro. Si limita a ''vederlo'', esattamente come le creature al tuo infimo livello ricordano le cose passate. E anche se interferisco (bruciando la villa dell'idromele di qualcuno, ad esempio, sia perché ne avevo voglia, sia perché me l'aveva chiesto qualche supplice) anche allora non altero il futuro, mi limito a fare ciò che ho visto sin dal principio. È ovvio, sicuramente. Diciamo allora che la questione è risolta. E basta con la storia del libero arbitrio e l'intercessione! ('''Il drago''') (pp. 55-56)
*{{NDR|Sugli umani}} Credono di pensare. Non hanno una visione globale, un sistema totale, solo schemi vagamente somiglianti, non hanno più identità di un ponte o di una ragnatela. Ma si lanciano sugli abissi attaccandosi a una tela di ragno, e a volte ce la fanno, e con quello sono convinti d'aver risolto la questione! Potrei raccontarti mille tediosissime storie della loro assurdità. ('''Il drago''') (p. 57)
*È estremamente difficile, spero tu comprenda, esprimermi nei concetti limitati familiari a una creatura medievale, l'era oscura. Non che vi siano ere più oscure di altre. È un gergo tecnico d'un altro periodo d'oscurantismo. ('''Il drago''') (p. 60)