Cinema: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Eugenio Barba
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*Il cinema per la sua esistenziale necessità di ricerca, di denuncia, di novità e di rinnovamento... e per la sua caratteristica irrinunciabile di spettacolo di massa... è per sua natura socialista in senso lato. ([[Alfredo Bini]])
*Il cinema «puro» come tutte le purità è distruttivo. Il cinema sta nel suo nascere come spettacolo, nel dover rispondere a una necessità: essere popolare. Esso vive in quanto c'è un milioni d'occhi che guardano. Naturalmente il mestierante è distruttivo e assurdo quanto il «puro». [...] L'arte cinematografica può diventare il fuoco centrale dell'espressione di un tempo e la più efficace educazione di un popolo. ([[Massimo Bontempelli]])
*Il cinematografo ci offre la danza di un oggetto che si divide e si ricompone senza intervento umano. Ci offre anche lo slancio a ritroso di un nuotatore i cui piedi escono dal mare e rimbalzano violentemente sul trampolino. Ci offre infine la corsa d'un uomo a 200 chilometri all'ora. Sono altrettanti movimenti della materia, fuor dalle leggi dell'intelligenza, e quindi di una essenza più significativa. ([[Filippo Tommaso Marinetti]])
*{{NDR|In riferimento al "cinema di genere"}} Il film di genere mi ha sempre interessato perché ti garantisce sempre una drammaturgia ben sostenuta. ([[Giulio Questi]])
*In cinema possono lavorare anche gli sprovveduti. Si girano migliaia di metri di pellicola per trarne una sequenza possibile, poi alla dizione ci pensano i doppiatori. Il cinema sovente è mistificazione. ([[Aldo Fabrizi]])
*Io accetto un film o non lo accetto in funzione della mia concezione del cinema. E non si tratta qui di dare una definizione del cinema politico, cui non credo, perché ogni film, ogni spettacolo, è generalmente politico. Il cinema apolitico è un'invenzione dei cattivi giornalisti. Io cerco di fare film che dicano qualcosa sui meccanismi di una società come la nostra, che rispondano a una certa ricerca di un brandello di verità. Per me c'è la necessità di intendere il cinema come un mezzo di comunicazione di massa, così come il teatro, la televisione. Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l'arte e la vita. ([[Gian Maria Volonté]])
*{{NDR|Parlando della prima proiezione per un pubblico pagante del Cinematografo Lumière, 28 dicembre 1895}} Io e gli altri invitati ci siamo trovati in presenza di un piccolo schermo simile a quello usato per le proiezioni Molteni, sul quale, dopo qualche secondo, apparve una fotografia fissa della piazza Bellecour di Lione. Un po' sorpreso, non ebbi neanche il tempo di dire al mio vicino "Ci hanno invitato per mostrarci questo? Io lo faccio da 10 anni..." che, senza neanche finire la frase, un cavallo al traino di una carrozza cominciò a venire verso di noi, seguito da altre vetture, poi dai passanti – insomma, l'intera strada si era animata. Guardavamo a bocca aperta, ammutoliti, così stupiti da non poterlo descrivere a parole. ([[Georges Méliès]])
*Io, lo ripeto, non son un amante del cinema, sono il marito. Per cui guardo tutto. Dal film di Baywatch al film uzbeko. Non ho pregiudizi. E questo mi ripaga con delle autentiche sorprese. Sia belle che brutte. Perché anche il film più brutto contiene almeno una perla. Anche i film dei Vanzina, quelli di vacanze natalizie in giro, contengono almeno una battuta memorabile. Così come certi film d'autore acclamato contengono una pesantezza e un'autoreferenzialità che vorresti uscire dopo dieci minuti, ma non puoi. ([[Leo Ortolani]])
*Io mi rifiuto di chiamare il cinema industria... Quando si parla di cinema come concezione, concepimento e fabbricazione di un prodotto che deve essere prototipo, quello deve essere artigianato. Se diventa industria, allora diventa serie, televisione, tutt'altra cosa. ([[Franco Cristaldi]])
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*«Riso amaro» (1949) occupa un posto importante nella storia del cinema e in quella del costume. [[Giuseppe De Santis]] seppe fondere realismo sociale e mélo, mitologia e riflessione sui media, con un occhio all'epica sovietica e uno al noir hollywoodiano; e la mondina Silvana Mangano si impose come oggetto di desiderio. ([[Alberto Pezzotta]])
*Se è ancora tutta da scrivere una storia erotica del cinema italiano, è certo che un capitolo dovrebbe essere dedicato alla figura della donna «bifronte». E la ''Anna'' interpretata da [[Silvana Mangano]] nel film di [[Alberto Lattuada|Lattuada]] (per la cronaca: il primo film italiano a incassare più di un miliardo sul territorio nazionale) potrebbe benissimo esserne il simbolo. (citato in ''Corriere della sera'', 25 agosto 2006)
*Se è stato [[Louis Lumière]] ad aver inventato un eccellente dispositivo per animare le fotografie chiamato [[Cinematografo]], è [[Georges Méliès]] ad aver creato il cinema, termine con il quale non si intende solo l'abbreviazione per il brevetto, ma anche un nuovo tipo di spettacolo, del tutto basato sulla messa in scena. ([[George Sadoul]])
*Se il mondo fosse come lo presenta un certo cinema d'oggi, sarebbe un incredibile bordello. ([[Alberto Sordi]])
*Vorrei tre vite: col cinema forse ne assecondo l'illusione. ([[Alberto Lattuada]])