Evelyn Franceschi Marini: differenze tra le versioni

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→‎Antichi pittori italiani: Andrea del Castagno soprannominato Andrea degli Impiccati
→‎Antichi pittori italiani: Andrea del Castagno: di carattere impetuoso, aspro e violento
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*Tra gli antichi pittori fiorentini, uno dei più originali fu [[Paolo Uccello]] [...].<br>Appassionato per gli animali, riusciva bravissimo nel dipingerli; e specialmente gli piaceva ritrarre nei suoi quadri gli uccelli, tantoché gli venne dato il soprannome di Paolo ''Uccello''. (p. 107)
*Altra predilezione {{NDR|oltre a quella per gli uccelli}} del bravo artista {{NDR|Paolo Uccello}} era il color verde che, difatti, predomina nei suoi quadri. Portava poi all'esagerazione l'amore della [[prospettiva]] e, come dice il Vasari: «Consumando tutto il tempo in questi ghiribizzi si trovò, mentre che visse, più povero che famoso».<br>Si racconta, a proposito di questa sua passione, che egli passava spesso la notte nello studio di qualche difficile disegno, e, quando veniva avvertito che era già tardi e tempo di andar a letto, usava rispondere: – Oh! lasciatemi in pace, non mi disturbate! Oh! che dolce cosa è questa prospettiva! (p. 107)
*{{NDR|[[Andrea del Castagno]]}} QuestoDi pittorecarattere fuimpetuoso, soprannominatoaspro Andreae ''degliviolento, Impiccati'' perchévero vennetipo incaricatodell'uomo dalladei Signoriamonti, diun Firenzepo' disolitario dipingeree sullaselvaggio, facciata delsembrava Palazzoche, delperfino Podestànei isuoi ritrattilavori, disi queiriflettesse cospiratori control'indole i Medici, chesua furonoburrascosa ivied giustiziatiirrequieta. (p. 117116)
*{{NDR|Andrea del Castagno}} Questo pittore fu soprannominato Andrea ''degli Impiccati'' perché venne incaricato dalla Signoria di Firenze di dipingere sulla facciata del Palazzo del Podestà i ritratti di quei cospiratori contro i Medici, che furono ivi giustiziati. (p. 117)
*[...] a destare la vera e feconda scintilla dell'arte quattrocentista in Venezia giunse il soave pittore {{sic|umbro}} [[Gentile da Fabriano]]<ref>Gentile, pur se attivo in varie regioni italiane, tra cui l'Umbria, la Lombardia, il Veneto, la Toscana e il Lazio, era nato nella marchigiana Fabriano.</ref> il quale dipinse nel palazzo pubblico di Venezia, per ordine del Senato, una grande battaglia navale. Quel bell'affresco andò poi distrutto, forse nel famoso incendio del 1577; ma l'influenza del delicato pittore umbro fu feconda ed ispirò il primo ''vero'' periodo dell'arte Veneta; [...]. (p. 492)
*Il modo di dipingere ad olio, (già praticato, come sappiamo, a Firenze, sul principio del quattrocento, dal grande pittore [[Domenico Veneziano]]) era stato introdotto a Venezia circa la stessa epoca da un certo [[Antonello da Messina]] che l'aveva, alla sua volta, imparato dai Fiamminghi. Si racconta in proposito, che Antonello essendo assai geloso di questa sua nuova arte, non voleva insegnarla ad alcuno; e che, per potergli rapire il prezioso segreto, [[Giovanni Bellini]], travestito da ricco patrizio veneto, si fece ritrarre da lui, e così, durante la posa, riuscì ad imparare il metodo. (pp. 492-493)