Giovanni Bellini: differenze tra le versioni

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Giovanni Bellini carpisce la tecnica della pittura ad olio
la rappresentazione della Natività
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*Giovanni Bellini, il più fine e spirituale dei vecchi maestri veneziani, [...] fu molto stimato anche dai suoi contemporanei, e giudicato come «il migliore dei pittori» dal celebre [[Albrecht Dürer|Alberto Dürer]]. ([[Evelyn Franceschi Marini]])
*Il modo di dipingere ad olio, (già praticato, come sappiamo, a Firenze, sul principio del {{sic|quattrocento}}, dal grande pittore [[Domenico Veneziano]]) era stato introdotto a Venezia circa la stessa epoca da un certo [[Antonello da Messina]] che l'aveva, alla sua volta, imparato dai Fiamminghi. Si racconta in proposito, che Antonello essendo assai geloso di questa sua nuova arte, non voleva insegnarla ad alcuno; e che, per potergli rapire il prezioso segreto, Giovanni Bellini, travestito da ricco patrizio veneto, si fece ritrarre da lui, e così, durante la posa, riuscì ad imparare il metodo. ([[Evelyn Franceschi Marini]])
*Lo svolgimento classico della rappresentazione della Natività, [...], trova nell'esordire di Giovanni Bellini il più alto coefficiente. Appena della educazione di [[Jacopo Bellini|Jacopo]], suo padre, si trova un lontano accenno nelle lunghe proporzioni della Madonna e nelle congiunte mani lunghette. Egli dà delicatezza al volto della Vergine ed esprime mirabilmente il sonno del fanciullo negli occhi stretti, nella boccuccia respirante, nel braccetto destro penzoloni. Il trono, con ornati del Rinascimento, alla donatelliana, dice la tendenza dell'artista, indirizzata ne' suoi primi anni dal padre stesso verso Padova. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]])
 
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