Valentino Bompiani: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 3:
*Chi più sproporzionato di un editore che si mette di fronte all'opera d'arte con le sue grosse mani, i suoi giudizi e i suoi conti? (da ''Il mestiere dell'editore'')
*Da [[senilità|vecchi]] si diventa ''invisibili'': in una sala d'aspetto, tutti in fila, entra una ragazza che cerca qualcuno. Fa il giro con gli occhi e quando arriva a te, ti salta come un paracarro. La vecchiaia comincia allora. Si entra, già da allora, in quella azienda a orario continuato, qual è il calendario; il risveglio al mattino diventa uno scarto metafisico; il movimento nella strada si aggiunge come l'avvertimento che per gli ''altri'' il tempo è scandito dagli orari. (da ''I vecchi invisibili'', Nottetempo, Roma, 2004)
*Se sei incerto sulle decisioni da prendere, scegli le più difficili, le uniche che non ingannano. (da ''Dialoghi a distanza'')
*Dietro ogni libro c'è una somma di azioni, di pensieri, di inquietudini, di decisioni, di angustie, di speranze condivise con altri, giorno per giorno, ora per ora. Gli anni così sbriciolati in ore e parole diventano una cosa tutta viva. Ritrovarli a un certo momento raccolti in un oggetto di pochi centimetri, tra le proprie mani, come se ciascun fatto e minuto avesse trovato la propria casellina ordinandosi da sé secondo una dovuta gerarchia, tutto questo, ogni volta, illude e consola. (da ''Via privata'')
*Un editore è fatto più spesso di difetti che di qualità. Deve spingere la propria ambizione fino alla vanità, per far propria la vanità segreta dello scrittore. Deve saper mentire per poter sostenere anche i libri di cui non sia convinto. Deve, talvolta, dar credito più all'istinto che al raziocinio. (da ''Il mestiere dell'editore'', Longanesi, Milano, 1988)
*Limitato geometricamente, un [[libro]] è anzitutto un emblema: richiama un ordine prestabilito, pensato, misurato e per ciò stesso umano. (da ''Via privata'')
 
*Un editore è fatto più spesso di difetti che di qualità. Deve spingere la propria ambizione fino alla vanità, per far propria la vanità segreta dello scrittore. Deve saper mentire per poter sostenere anche i libri di cui non sia convinto. Deve, talvolta, dar credito più all'istinto che al raziocinio. (da ''Il mestiere dell'editore'', Longanesi, Milano, 1988)
==''Via privata''==
*Dietro ogni libro c'è una somma di azioni, di pensieri, di inquietudini, di decisioni, di angustie, di speranze condivise con altri, giorno per giorno, ora per ora. Gli anni così sbriciolati in ore e parole diventano una cosa tutta viva. Ritrovarli a un certo momento raccolti in un oggetto di pochi centimetri, tra le proprie mani, come se ciascun fatto e minuto avesse trovato la propria casellina ordinandosi da sé secondo una dovuta gerarchia, tutto questo, ogni volta, illude e consola. (da ''Via privata'')
*È un privilegio svegliarsi al mattino, aprire il giornale e tra il burro e la marmellata veder sfilare i fatti accaduti nel mondo, ficcare il naso nei problemi di cui si sa poco o nulla, viaggiare in paesi sconosciuti. Era facile, connaturato alla vita di ogni giorno: tanto connaturato da trovare prodigiose coincidenze. Esce un libro sulla Cina? Il Giappone le dichiara la guerra. Un libro sull'India? [[Gandhi]] si mette a digiunare. Sull'Inghilterra? Crolla la sterlina.
*Limitato geometricamente, un [[libro]] è anzitutto un emblema: richiama un ordine prestabilito, pensato, misurato e per ciò stesso umano. (da ''Via privata'')
 
==Bibliografia==
*Valentino Bompiani, ''Dialoghi a distanza'', Mondadori, 1986.
*Valentino Bompiani, ''Il mestiere dell'editore'', Longanesi, Milano, 1988.
*Valentino Bompiani, ''Via privata'', Mondadori, 1973.