Jacopo Sannazaro: differenze tra le versioni

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*[[Napoli]], sì come ciascuno di voi molte volte può avere udito, è ne la più fruttifera e dilettevole parte di Italia, al lito del mare posta, famosa e nobilissima città, e di arme e di lettere felice forse quanto alcuna altra che al mondo ne sia. La quale da popoli di Calcidia venuti sovra le vetuste ceneri de la Sirena Partenope edificata, prese et ancora ritiene il venerando nome de la sepolta giovene. (prosa 7, 3, 1961)
*'''Barcinio''': ''Vegna [[Vesuvio|Vesevo]], e i suoi dolor racontici. | Vedrem se le sue viti si lambruscano | e se son li suoi frutti amari e pontici. | Vedrem poi che di nubi ognor si offuscano | le spalle sue, con l'uno e l'altro vertice; | forse pur novi incendii in lui coruscano.'' (prosa 12, ecloga 12, 1961)
 
==''De partu Virginis''==
===[[Explicit]]===
*{{[[Posillipo|Posilipo]]}} mi chiama all'ombra amata, | mi chiamano quei lidi, e quei Tritoni | aspersi d'acqua, e 'l vecchio Nereo e Panope, | ed Efire, e Melite, e [[Mergellina]], | Mergellina, che sola, e più d'ogni altra | ozii grati mi appresta, e m'introduce | nei cari nascondigli, 'u son le Muse; | Mergellina, ove i {{sic|Cedri}} a larga mano | spargendo fior novelli, idea ci danno | dei sacri boschi della Media, e dove | ella stessa mi fregia e 'l capo, e 'l crine | di più gradite e {{sic|innusitate}} foglie. (da ''Del parto della vergine del Sannazzaro, {{small|versione in eroici sciolti italiani del canonico Giuseppe Rossi, col testo latino in fronte, e un breve cenno della vita del Sannazzaro ed alcune poesie dell'autore della versione}}'', presso Domenico Sangiacomo, Napoli, 1825, [https://books.google.it/books?id=Gy0D7Kpy4WAC&dq=&pg=PA167#v=onepage&q&f=false]
 
 
==Bibliografia==