Søren Kierkegaard: differenze tra le versioni

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*Chi striscia sulla terra non è esposto a cadere tanto facilmente come chi sale sulle cime delle montagne. (2015)
*Chi vuol essere superiormente dotato, deve accettare anche che io gli addossi la responsabilità di poter essere anche più colpevole degli altri. (2015)
*Cos'è dunque la [[malinconia]]? È l'isterismo dello spirito. Giunge un momento nella vita dell'uomo in cui l'immediatezza diviene quasi matura e in cui lo spirito esige una forma superiore nella quale afferrare se stesso come spirito. Come spirito immediato l'uomo è una cosa sola con tutta la vita terrena, e lo spirito si vuol quasi raccoglier fuori da questa dispersione, e trasfigurarsi in se stesso: la personalità vuole diventare cosciente di sé nel suo eterno valore. Se questo non accade, se il movimento si ferma, e viene represso, subentra la malinconia. (2015)
*Ciò che io sono è un nulla; questo procura a me e al mio genio la soddisfazione di conservare la mia esistenza al punto zero, tra il freddo e il caldo, tra bene e male, tra la saggezza e la stupidaggine, tra qualche cosa e il nulla come un semplice forse. Paradossale è la condizione umana. Esistere significa «poter scegliere»; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all'alternativa di una «possibilità che sí» e di una «possibilità che no» senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell'altro.
*È innegabile che nel mondo esiste tanta gente meschina che vuole trionfare su tutto quello che si eleva di un solo palmo dalla mediocrità. (2015)
*Il dubbio è il movimento interno del pensiero stesso, e nel mio dubbio mi comporto più impersonalmente che posso. (2015)
*Il dubbio è la disperazione del pensiero, la disperazione è il dubbio della personalità; e per questo tengo tanto alla determinazione della scelta. (2015)
*Il voler giocare a nascondersi si sconta sempre e nel modo più naturale, col diventar misteriosi a se stessi. (2015)
*L'estetica, dicemmo, è nell'uomo ciò per cui egli spontaneamente è quello che è; l'[[etica]] è quello per cui l'uomo diventa quello che diventa. (2015)
*La [[grandezza]] [...] non consiste nell'essere questo o quello, ma nell'essere se stesso, e questo ciascuno lo può se lo vuole. (2015)
*La maggior parte degli uomini [...] vive per avere il pane quotidiano; quando l'ha avuto vive per avere un buon pane quotidiano; e quando ha ottenuto anche questo, muore. (2015)
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*Nulla di finito [...] nemmeno l'intero mondo può soddisfare l'animo umano, che sente il bisogno dell'eterno. (2015)
*Ogni uomo, per quanto poco intelligente sia, per quanto bassa sia la sua posizione nella vita, ha un bisogno naturale di formarsi una concezione di vita, una rappresentazione del [[Senso della vita|significato della vita]] e del suo scopo. Anche chi vive esteticamente fa questo, e l'espressione comune che, in ogni tempo e in ogni diverso stadio, si è sempre sentita, è questa: bisogna godere la vita. (2015)
*Cos'è dunque la [[malinconia]]? È l'isterismo dello spirito. Giunge un momento nella vita dell'uomo in cui l'immediatezza diviene quasi matura e in cui lo spirito esige una forma superiore nella quale afferrare se stesso come spirito. Come spirito immediato l'uomo è una cosa sola con tutta la vita terrena, e lo spirito si vuol quasi raccoglier fuori da questa dispersione, e trasfigurarsi in se stesso: la personalità vuole diventare cosciente di sé nel suo eterno valore. Se questo non accade, se il movimento si ferma, e viene represso, subentra la malinconia. (2015)
*Il dubbio è il movimento interno del pensiero stesso, e nel mio dubbio mi comporto più impersonalmente che posso. (2015)
*Il dubbio è la disperazione del pensiero, la disperazione è il dubbio della personalità; e per questo tengo tanto alla determinazione della scelta. (2015)
*Per dubitare occorre del talento, ma per disperare non ne occorre affatto. Ma il talento come tale è una differenza, e quello che per farsi valere esige una differenza, non sarà mai l'assoluto; perché l'assoluto può solo essere l'assoluto per l'assoluto. (2015)
*Ricordo di aver letto una volta una satira non priva di spirito intorno alla emancipazione della donna. Lo scrittore si soffermava specialmente sull'abito, e pensava che in questo caso doveva essere uguale per l'uomo e per la donna. Immagina che orrore! Allora mi parve che lo scrittore non avesse concepito il suo compito abbastanza profondamente, che i contrasti che ponevano non colpissero l'idea abbastanza nel segno. Ardirò per un momento pensare questa bruttezza, perché so che così la bellezza si mostrerà in tutta la sua verità. Cosa è più bello degli abbondanti capelli della donna, dei suoi ampi boccoli? Eppure lo scritto dice che è un segno della sua imperfezione e ne espone anche parecchi motivi. Ma osserva la donna quando china il capo verso la terra, quando le trecce rigogliose quasi toccano terra, e pare che siano cespi di fiori coi quali essa cresca insieme alla terra? Mentre l'uomo invece è, per così dire, respinto dalla terra e mira verso il cielo. Essa non sta accanto a lui come l'essere imperfetto? Eppure questi capelli sono la sua bellezza, anzi la sua forza; poiché è con questi, come dice il poeta, che essa imprigiona l'uomo e lo lega alla terra. Mi piacerebbe dire a uno di quegli imbecilli che predicano l'emancipazione: eccola, guardala in tutta la sua imperfezione! Un essere da meno dell'uomo! Se hai il coraggio, taglia le abbondanti trecce, spezza queste pesanti catene e lasciala correre come una pazza, come una assassina, a terrore dell'umanità! (2015)
*L'estetica, dicemmo, è nell'uomo ciò per cui egli spontaneamente è quello che è; l'[[etica]] è quello per cui l'uomo diventa quello che diventa. (2015)
*Se un uomo fosse tanto furbo da poter nascondere di esser [[pazzia|pazzo]], potrebbe far impazzire tutto il mondo. (2015)
*Per il momento i nostri cammini sono divisi; procuratevi il denaro ed in me troverete sempre un amico che saprà dimenticare che una volta eravate senza denaro.
*Verrà il giorno in cui si vedrà che gli individui migliori in senso estetico, quelli che pongono lo scopo della vita nel differenziarsi, dispereranno di questa loro posizione eccezionale per ritrovare ciò che è semplicemente umano. Questo sarà bene anche per noi gente da poco, che a volte ci sentiamo turbati perché non abbiamo saputo nella nostra vita distinguerci. E, a dir la verità, il motivo non era solo che disdegnavamo una concezione simile di vita; ci sentivamo anche troppo insignificanti per realizzarla. (2015)
 
*Ricordo di aver letto una volta una satira non priva di spirito intorno alla emancipazione della donna. Lo scrittore si soffermava specialmente sull'abito, e pensava che in questo caso doveva essere uguale per l'uomo e per la donna. Immagina che orrore! Allora mi parve che lo scrittore non avesse concepito il suo compito abbastanza profondamente, che i contrasti che ponevano non colpissero l'idea abbastanza nel segno. Ardirò per un momento pensare questa bruttezza, perché so che così la bellezza si mostrerà in tutta la sua verità. Cosa è più bello degli abbondanti capelli della donna, dei suoi ampi boccoli? Eppure lo scritto dice che è un segno della sua imperfezione e ne espone anche parecchi motivi. Ma osserva la donna quando china il capo verso la terra, quando le trecce rigogliose quasi toccano terra, e pare che siano cespi di fiori coi quali essa cresca insieme alla terra? Mentre l'uomo invece è, per così dire, respinto dalla terra e mira verso il cielo. Essa non sta accanto a lui come l'essere imperfetto? Eppure questi capelli sono la sua bellezza, anzi la sua forza; poiché è con questi, come dice il poeta, che essa imprigiona l'uomo e lo lega alla terra. Mi piacerebbe dire a uno di quegli imbecilli che predicano l'emancipazione: eccola, guardala in tutta la sua imperfezione! Un essere da meno dell'uomo! Se hai il coraggio, taglia le abbondanti trecce, spezza queste pesanti catene e lasciala correre come una pazza, come una assassina, a terrore dell'umanità! (2015)
===Edizione non specificata===
*Ciò che io sono è un nulla; questo procura a me e al mio genio la soddisfazione di conservare la mia esistenza al punto zero, tra il freddo e il caldo, tra bene e male, tra la saggezza e la stupidaggine, tra qualche cosa e il nulla come un semplice forse. Paradossale è la condizione umana. Esistere significa «poter scegliere»; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all'alternativa di una «possibilità che sí» e di una «possibilità che no» senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell'altro.
*Per il momento i nostri cammini sono divisi; procuratevi il denaro ed in me troverete sempre un amico che saprà dimenticare che una volta eravate senza denaro.
 
==''Diario''==