Henrik Ibsen: differenze tra le versioni

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*Non usate la parola straniera «[[ideale|ideali]]». Abbiamo nella nostra lingua l'eccellente termine «bugie».<ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Le Formiche: anno terzo'', Zelig Editore, 1995, § 1233.</ref>
*''– [[Sogno|Sognare]], sognare – perché sognare? | Meglio è, credi, agire nel giorno! | Meglio vuotare il nappo della vita | che star sonnolenti accanto ai morti padri''. (da ''Sulle alture'', 1860<ref name=Sla/>)
*StrappaSe ad un all'[[uomo medio|uomo comune]] si tolgono le illusioni di cui vivevitali, egli consi lotoglie stessoin colpo glipari strappitempo la felicità. (da ''L'anitra selvatica'')
*Tutto ciò che ho scritto è in stretta relazione con ciò che ho vissuto intimamente – anche se non esteriormente. Ogni nuova opera, per me, ha avuto lo scopo di liberarmi e purificarmi lo spirito. Giacché non si è mai del tutto superiori alla società cui s'appartiene: vi si è sempre in qualche modo corresponsabili e correi. Perciò una volta ho preposto come dedica a un esemplare d'un mio libro questi versi:<br>''[[Vivere]]: è pugnare con gli spiriti | mali del cuore e del pensiero. | [[Scrivere]]: è tenere severo | giudizio contro sé stessi''. (da una lettera del 16 giugno 1880<ref name=Sla/>)
*Un uccello della foresta non ha bisogno di alcun riparo forzato. (Hilde: ''Il costruttore Solness'', III atto).
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*Henrik Ibsen, ''I capolavori'', traduzioni di G. Ottaviano, L. Chiavarelli, L. Squarzina, G. Platone e Ole Jo Norby, Newton Compton, 2011.
*Henrik Ibsen, ''Gli spettri'', traduzione di Anita Rho, Einaudi, Torino, 1959, ISBN 8806344625
*Henrik Ibsen, ''L'anitra selvatica'', traduzione di Piero Monaci, BUR, 2003.
 
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