Altiero Spinelli: differenze tra le versioni
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*In una società nella quale istituzioni, classi sociali, forze [[Politica|politiche]] sono magari in lotta fra di loro e riescono a spostare alla lunga i propri equilibri, ma a breve termine sono realmente consolidate, consapevoli ciascuna delle proprie possibilità effettive e dei propri limiti, un [[partito]] totalitario ha possibilità poche o nulle di espandersi, e resta una setta insignificante. Anche se in circostanze precedenti particolarmente favorevoli ha potuto svilupparsi ed ha organizzato una frazione non trascurabile della popolazione senza però essere riuscito ad impadronirsi del [[potere]], ora o regredisce o, dopo essere stato tenuto più o meno a lungo in quarantena dalle forze politiche dominanti, finisce con l'adattarsi lentamente al sistema che inizialmente voleva distruggere e col diventare uno fra gli altri partiti che si contendono la partecipazione al [[governo]]. (citato in prefazione a: [[Alfred Grosser]], ''Hitler,: nascita di una dittatura'', Universale Cappelli, 1959)
*La civiltà moderna ha posto come proprio fondamento il principio della libertà, secondo il quale l'uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita. (da ''[http://www.altierospinelli.org/manifesto/it/html/manifesto1944it.html Manifesto di Ventotene]'')
*La [[Federalismo|federazione]] europea non ci si presentava come una ideologia, non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo. (da ''Come ho tentato di diventare saggio'')
*La [[malattia]] che porta al [[totalitarismo]] non è mai di quelle malattie che si chiamano incurabili, contro le quali l'organismo colpito non può nulla. È una malattia di cui muore l'organismo che vuole veramente morire, e che rinunzia perciò a difendersi. (dall'introduzione a [[Alfred Grosser]], ''Hitler: nascita di una dittatura'', traduzione di Eleonora Bortolon, Universale Cappelli, 1959)
*La progressiva rottura della divisione internazionale del lavoro produce un impoverimento generale di tutti i paesi, ove si deve provvedere a produrre a costi molto maggiori le merci che si rinunzia ad acquistare all'estero. [...] L'aspirazione allo spazio vitale che è una stupidaggine finché si considera l'economia mondiale come un complesso di parti interdipendenti, diventa una necessità non appena ci si mette sul terreno delle economie [[Autarchia|autarchiche]].<ref>Da ''Problema delle autarchie'', ''Nuovi quaderni di Giustizia e Libertà'', anno I, numero 1, maggio-giugno 1944, p. 100.</ref>
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==Citazioni su Altiero Spinelli==
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==Note==
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==Bibliografia==
*Altiero Spinelli, ''Come ho tentato di diventare saggio'', Il Mulino, 1999.
==Altri progetti==
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