David Foster Wallace: differenze tra le versioni

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==Citazioni di David Foster Wallace==
*A me sembra che quasi tutte le cose interessanti e vere nella mia vita e in quella dei miei amici implichino doppi vincoli o trappole in cui ti vengono offerte due alternative che si escludono a vicenda e tutt'e due implicano sacrifici che sembrano inaccettabili. <ref name="bookworm"/>
*''American Psycho'' si può considerare una sorta di compendio performativo sui problemi sociali di fine anni Ottanta, ma non è nulla di più.<ref>Citato in Alessandra Farkas, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/settembre/07/Foster_Wallace_impostore__co_9_120907076.shtml «Foster Wallace: impostore»]'', ''Corriere della Sera'', 7 settembre 2012.</ref>
*C'è la gioia di imparare e la gioia di conoscere gli altri, e c'è tutta la roba religiosa e tutto il resto. Ma tutto il resto ormai rema contro quello che nella mia generazione e nella tua secondo me è molto diverso, che so, da quello dei nostri nonni: un'immensa, divorante, lancinante fame di piacere, e un vero senso di privazione quando non lo provi. Io non credo che lo farei, però credo che mi organizzerei in modo da avere intorno un sacco di amici che mi impediscano di farlo. <ref name="Minnesota Daily"/>
*{{NDR|Riferito alla nascita della struttura di un libro}} E tantissimo è viscerale e «questo sa di vero / questo non sa di vero; questo ha il sapore giusto / questo no», ed è solo quando arrivi più o meno a metà libro che secondo me cominci a vedere emergere il barlume di una struttura. Poi, certo, il grande incubo è che la struttura la vedi solo tu tu mentre per gli altri è un gran casino. <ref name="bookworm"> Dall'intervista dell'11/04/96 a [https://www.kcrw.com/news-culture/shows/bookworm/david-foster-wallace-infinite-jest Bookworm]. L'intervista integrale tradotta è stata pubblicata da Einaudi in aggiunta ai dodici saggi di [[w:en:Both Flesh and Not|''Both flash and not'']] in [https://www.ibs.it/di-carne-di-nulla-libro-david-foster-wallace/e/9788806214791?gclid=EAIaIQobChMIku704siX3AIVxlQYCh2rnAlvEAAYAyAAEgL0ZfD_BwE ''Di carne e di nulla'']. </ref>
*''Infinite Jest'' è stato immaginato come un libro triste. Non so come sia per voi e i vostri amici, ma so che la maggior parte degli amici miei è molto infelice.<ref>Citato in [[Fernanda Pivano]], ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/15/Foster_Wallace_addio_mago_della_co_9_080915066.shtml Foster Wallace : addio al mago della giovane prosa]'', ''Corriere della Sera'', 15 settembre 2008.</ref>
*Insomma... come lavorare sodo quanto basta e investire quanto basta di te stesso per ottenere davvero dei risultati e allo stesso tempo preservare il genere di integrità che ti permette di avere un io diverso da ciò che ottieni. <ref name="bookworm"/>
*L'arte seria dovrebbe farci affrontare cose che sono difficili dentro di noi e nel mondo. E il pericolo è che se ci esercitiamo ad affrontare sempre meno e a provare sempre più piacere, la daremo vinta alle cose commerciali. <ref name="Minnesota Daily"/>
*{{NDR|Riferito alle difficoltà incontrate nello scrivere [[w:Infinite Jest|''Infinite Jest'']]}} Non sembrava una difficoltà fine a sé stessa; sembrava una difficoltà enorme spesa perché era necessario dire qualcosa di importante su quanto sia diventato difficile essere umani, e che non ci fossero altri modi per dirlo. <ref name="bookworm"/>
*Non ti conosco bene, e non so come sono fatti i tuoi amici. Ma a me sembra che questa sia una generazione più triste, e più affamata. E la cosa che mi fa paura è che, quando arriveremo noi al potere, quando saremo noi quelli di quarantacinque, cinquant'anni, non ci sarà nessuno... nessuno più anziano... non ci saranno persone più anziane di noi che si ricorderanno la Grande Depressione, o la guerra, persone che hanno alle spalle sacrifici considerevoli. E non ci sarà nessun limite ai nostri, come dire, appetiti. E anche alla nostra smania di sperperare le cose. (da ''Come diventare se stessi'')
*Per me la realtà attualmente è frammentata, o almeno questo è quello che sto vivendo. La difficoltà nello scrivere della realtà è che il testo è molto lineare e unificato. Io cerco sempre un modo per fratturare il testo, in modi che non sono completamente disorientati: si può prendere le righe e metterle in ordine diverso e questa sarebbe una bella frattura, ma nessuno leggerebbe, no? Perciò ci deve essere qualche interazione tra quanto è difficile e quanto è seducente per il lettore, così il lettore sarà disposto a farlo. Le note, per me, sono un buon compromesso.
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*{{NDR|Alla domanda su come abbia intenzione di trascorrere l'anno sabbatico}} Se le esperienze passate contano qualcosa, probabilmente scriverò per un'ora al giorno e passerò tipo le restanti otto ore al giorno mordendomi le nocchie preoccupato di non star scrivendo.
:''I will, if past, if past experience holds true, I will probably write an hour a day and spend eight hours a day biting my knuckle and worrying about not writing.''<ref name=CharlieRose/>
*Secondo me in chiunque faccia satira, e probabilmente io ne ho fatta parecchia... c'è l'idea implicita, tacita che satireggiando qualcosa si crei forza motrice per il cambiamento. Cosa che di fatto non succede. Ma se non altro usi la satira come indicazione: metto questa cosa in ridicolo per dimostrare che è grottesca e inaccettabile, motivando così le persone a cambiare le cose. Ma quando satira e ironia non rispondono a quell'intervento, diventano un semplice strumento discorsivo fine a se stesso. Allora sì che le acqua si confondono. <ref name="Minnesota Daily"> Tratto dall'intervista realizzata di David Wiley per il ''Minnesota Daily'' del 27 febbraio 1997. L'intervista integrale in lingua originale è [http://www.badgerinternet.com/~bobkat/jestwiley2.html qui] disponibile. L'intervista integrale tradotta è stata pubblicata da Einaudi in aggiunta ai dodici saggi di [[w:en:Both Flesh and Not|''Both flash and not'']] in [https://www.ibs.it/di-carne-di-nulla-libro-david-foster-wallace/e/9788806214791?gclid=EAIaIQobChMIku704siX3AIVxlQYCh2rnAlvEAAYAyAAEgL0ZfD_BwE ''Di carne e di nulla''].</ref>
*Venire a uno show televisivo stimola la ghiandola del "come sembrerò" come nessuna altra esperienza.
:''Coming on a television show stimulates your "What am I going to look like?" gland like no other experience.''<ref name=CharlieRose/>