Palmiro Togliatti: differenze tra le versioni

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*[[Amadeo Bordiga|Bordiga]] vive oggi tranquillamente in Italia come una canaglia trotskista, protetto dalla polizia e dai fascisti, odiato dagli operai come deve essere odiato un traditore.<ref>Da un saggio sulla morte di [[Antonio Gramsci]], 1937; citato in ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0713_01_1995_0180_0003_10570602/ Un nome dal passato: Bordiga]'', ''La Stampa'', 6 luglio 1995.</ref>
*{{NDR|Una volta a [[Pietro Secchia]]}} Cos'ha fatto ieri la [[Juventus Football Club|Juve]]? [...] E tu pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juve?<ref>Citato in Giacomo Papi, ''Il ragazzo che portava il pallone'', ''Diario della settimana'' n. 13/14, 8 aprile 2004.</ref>
*Di qui esce la minaccia continua dell'avventura reazionaria. Oggi dominano i grandi monopoli, dettano legge le gerarchie clericali. Invece di avere una repubblica fondata sul lavoro, abbiamo un potere fondato sul privilegio sociale, sulla discriminazione, sulla corruzione, sulla sfacciata ricchezza di pochi. [...] il vantaggio non è andato e non va a favore di tutti: dove regnano i grandi monopoli, il beneficio del progresso economico creato dal lavoro di tutti va a vantaggio non di tutti ma solo di ristretti gruppi privilegiati [...]. (dalla [https://www.youtube.com/watch?v=bKpv6joZqCM?t=6m33s conferenza stampa del 1960 alla Camera per le elezioni amministrative])
*È motivo di particolare orgoglio per me l'aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica. Io non mi sento legato all'[[Italia]] come alla Patria, ma mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo unito a Mosca agli ordini del compagno [[Stalin]]. È motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte di più del migliore cittadino italiano.<ref>Dal resoconto stenografico del XVI Congresso del Partito Comunista russo (Mosca, 29 giugno-13 luglio 1930), p. 185.</ref>
*{{NDR|Il [[Città del Vaticano|Vaticano]]}} È l'avversario più irreconciliabile e organizzato di una maggiore trasformazione democratica dell'Italia. (da una conversazione con Kostylev, 11 giugno 1945; in ''Archivio di politica estera della Federazione russa'', f. 098, p. 152, p. 19<ref>Citato in Elena Agassi-Rossi e Viktor Zaslavsky, ''Togliatti e Stalin'', Il Mulino, Bologna, 1997, p. 79. ISBN 88-15-06199-1</ref>)