Liliana Segre: differenze tra le versioni

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*Chi entra nel memoriale della Shoah trova scritta una parola: indifferenza. Da senatrice ho depositato un disegno di legge per istituire una commissione parlamentare bicamerale di monitoraggio e di controllo sugli “hate speech”, i discorsi d’odio. Un invito che il Consiglio d'Europa ha fatto ai 47 Stati membri, il nostro sarebbe il primo caso. Le parole d'odio sono l'anticamera della fine della democrazia. L'imbarbarimento del linguaggio è arrivato a livelli intollerabili. In questi giorni si è scritto di un mercato di divise da deportati di Dachau, che parole si possono trovare?<ref name="democrazia"/>
*La mia speranza è che un giorno possano nascere gli Stati Uniti d’Europa, ora appare un’utopia, lo abbiamo visto sulla questione dei migranti, in cui ogni Stato ha dato spazio al suo egoismo nazionale. Io la speranza ce l’ho, ho sempre scelto la vita, ho conosciuto nella mia vita tanti affetti, un lungo amore.<ref name="democrazia"/>
*Li vedevamo insieme ai loro bambini mentre accendevano fuochi, stendevano i panni. Avevano una vita, mentre noi eravamo scheletri che vagavano. Li guardavamo e ci dicevamo: che fortunati, questi, ma chi sono? C'era spesso il vento, ad [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]], che spazzava il campo. Una mattina vediamo rotolare polvere, stracci e brandelli di vestiti. E dove sono andati a finire, gli [[zingari]]? Quelle che sapevano tutto hanno risposto: li hanno gasati tutti stanotte. Non lo posso dimenticare. Io sono la memoria di quello che è successo.<ref>Da intervista di Paolo G. Brera, ''[https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/06/05/news/fiducia_governo_m5s_lega_liliana_segre_campi_rom-198270740/ Liliana Segre: “Ricordo"Ricordo quei rom morti nel mio lager. Dirò no finché vivo alle leggi speciali”speciali"]'', ''Rep.repubblica.it'', 5 giugno 2018.</ref>
*Quando sono stata espulsa dalla scuola, giorni per me drammatici, papà chiamò la maestra che avevo avuto in prima e seconda elementare: venga, per favore, signorina... Abitavamo vicino a scuola. La aspettavo affettuosa, invece è stata pochissimo e ha detto: "Ma cosa c'entro, io? Non le ho fatte mica io le leggi razziali!". Poi mi ha abbracciata, se n'è andata e non l'ho mai più sentita ne vista. Non era "cattiva", era una persona qualunque. Era la banalità del grande male che mi ha fatto.<ref>Da intervista di Paolo G. Brera, ''[https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/06/20/news/tema_maturita_liliana_segre-199563210/ Liliana Segre e la Maturità antirazzista: “Quel"Quel tema un grido che batte l’indifferenza”l'indifferenza"]'', ''Rep.repubblica.it'', 20 giugno 2018.</ref>
 
==Note==