Marco Travaglio: differenze tra le versioni

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*Travaglio non ha un cuore, ha uno schedario giudiziario. ([[Filippo Facci]])
*Travaglio se la prende coi giornalisti diffamatori, ma è un diffamatore anche lui. Travaglio dice che una prescrizione non equivale a un'assoluzione bensì a una condanna: quindi lui è stato condannato. Travaglio dice che un innocente che si reputasse tale dovrebbe rinunciare alla prescrizione: ma lui alla prescrizione non rinuncia. Travaglio è favorevole all'abolizione dell'Appello: ma poi ricorre in Appello. Travaglio ha scritto che le corti d'Appello sono solo degli «scontifici» che mantengono inalterato l'impianto accusatorio e che limano soltanto la pena: è proprio quello che è successo a lui. Un italiano vero. ([[Filippo Facci]])
*La scrittura di Travaglio è, alla lettera, questurina. E non perché la sua fonte principale sono i verbali di polizia, gli interrogatori e le intercettazioni. Piuttosto, la sua è una scrittura giudiziaria perché è quella di un moralista che fatalmente diventa immorale, dal momento che non conosce le lacerazioni della vita reale bensì solo i codici che vorrebbero imprigionarla. Ne discende inevitabilmente un vocabolario povero e sciatto, ordinario e cupo e una prosa ferrigna e claustrofobica. Per accenderla, Travaglio è costretto a ricorrere, come i piccini, all’esplosione di miccette: “coglioni” e “dementi” e così via, spensieratamente. ([[Luigi Manconi]]) "Il Foglio", aprile 2013; poi: http://www.minimaetmoralia.it/wp/i-migliori-pezzi-degli-ultimi-anni-manconi-contro-travaglio/
 
==Note==