Eugenio Garin: differenze tra le versioni

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→‎Dall'Illuminismo all'idealismo: Piero Martinetti: la religione fondamentalmente vera ma con pratiche superstiziose
→‎Dall'Illuminismo all'idealismo: il periodo della seconda guerra mondiale: crolla il castello incantato dell'idealismo
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*In realtà l'[[Attualismo (filosofia)|attualismo]], allorché si spingeva oltre le affermazioni dell'assoluta immanenza, dell'Atto in atto, del Soggetto pensante dell'antitesi astratto-concreto, atto-fatto, si trovava dinanzi all'infinità dei problemi singoli, giustapposti senza mediazione al puro Atto di pensiero. (vol. 3, parte sesta, Epilogo, pp. 378-379)
 
*Si parlava spesso {{NDR|nel periodo della seconda guerra mondiale}} dietro uno schermo – c'era il fascismo e c'era la guerra; si dicevano per bocca d'altri cose che non si potevano dire in prima persona; si diceva un nome e se ne intendeva un altro. Anche in filosofia si diffondeva un discorso cifrato, ermetico, che non sempre, oggi, è facile interpretare giustamente. Quello che è certo è che stava crollando il castello incantato dell'idealismo, dopo aver imprigionato per decenni i filosofi italiani, costringendoli, tutti senza eccezione, a discorrere delle ombre delle cose, in un mondo fittizio, con problemi immaginari, e spesso assurdi. Non più le ombre o le idee, ma le cose si facevano avanti con crudeltà. (vol. 3, parte sesta, Epilogo, pp. 388-389)
 
===[[Explicit]]===