Francesco Fiorentino: differenze tra le versioni

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==''Manuale di storia della filosofia''==
*Ciò che manca all'Etica [[Epicuro|epicurea]] è l'universalità, e quindi la vita comune. Veramente Epicuro non impugna né la famiglia, né lo Stato; ma dissuade il savio dal matrimonio per la difficoltà d'incontrarsi bene colla moglie, e pei dispiaceri e le brighe che procura l'educazione de' figli. Similmente per lo Stato: ci si ricorre per utilità, come garanzia della propria difesa; ma, potendo, è meglio vivere appartato. Tra le massime di Epicuro c'è anzi esplicitamente: ''Vivi nascosto''. (Parte prima, cap. 15, pp. 78-79)
*[[Epicuro]] voleva fondato il culto degli Dei su l'ammirazione della loro felicità, anziché sul timore della loro ingerenza nelle cose umane. Questo timore nato dalla superstizione era da sgombrare affatto: e a ciò bisognava aiutarsi appunto con la filosofia. (Parte prima, cap. 15, p. 79)
*[[Tito Lucrezio Caro|Lucrezio]] soprattutto infosca le tinte dei danni arrecati dalla religione, di questo mostro, egli dice, che col capo tra le nubi sovrasta alla misera ed ignorante razza umana: incalzato da questo spettro egli ha accettato la dottrina di Epicuro, i cui Dei sono tanto tranquilli. Una cosa egli cerca: ''cum Epicuro quiescere'', per usare una frase di Seneca. (Parte prima, cap. 15, p. 79)