Blade Runner: differenze tra le versioni

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*Una nuova vita vi attende nella colonia Extra-Mondo. L'occasione per ricominciare in un Eldorado di buone occasioni e di avventure. ('''Voce del dirigibile''')
 
*Non cercano killer nelle inserzioni sui giornali. Quella era la mia professione. Ex-poliziotto. Ex-cacciatore di replicanti. Ex-killer. ('''Rick Deckard''')<ref> Voce fuori campo non presente nel ''Director's Cut''.</ref>
 
*[[Sushi]]. Così mi chiamava la mia ex-moglie. Pesce freddo. ('''Rick Deckard''')<ref> Voce fuori campo non presente nel ''Director's Cut''.</ref>
 
*Questo simpaticone si chiama Gaff. Bryant doveva averlo sollevato al rango dell'unità Blade Runner. I suoni inarticolati che emetteva erano la parlata cittadina, un guazzabuglio di giapponese, spagnolo, tedesco e chi più ne ha... A me non serviva un traduttore. Conoscevo quel gergo come ogni buon poliziotto. Ma non intendevo agevolare Gaff. ('''Rick Deckard''')<ref> Voce fuori campo non presente nel ''Director's Cut''.</ref>
 
*Lavori in pelle. Così Bryant chiamava i [[androide|replicanti]]. Nei libri di storia è il tipo di poliziotto che chiama la gente di colore "sporchi negri". ('''Rick Deckard''')<ref> Voce fuori campo non presente nel ''Director's Cut''.</ref>
 
*Me ne ero andato perché avevo la nausea di uccidere. Ma ora preferivo essere un killer piuttosto che una vittima. Ed era precisamente questo che intendeva Bryant parlando di gente senza peso. Così accettai con la riserva mentale che se non avessi retto, me ne sarei svignata. Non avevo che preoccuparmi di Gaff. Andava leccando piedi a destra e a sinistra per una promozione, e non ci teneva che restassi. ('''Rick Deckard''')<ref> Voce fuori campo non presente nel ''Director's Cut''.</ref>
 
*Non sapevo se Leon aveva dato a Holden un indirizzo esistente, ma era l'unica traccia che avevo, perciò controllai. Qualunque cosa fosse quello che trovai in quella vasca non era umano. E i replicanti non hanno scaglie. Foto di famiglia... I replicanti non avevano certo famiglia. ('''Rick Deckard''')<ref> Voce fuori campo non presente nel ''Director's Cut''.</ref>
 
*Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell'orco. ('''Roy Batty''')
:''Fiery the angels fell; deep thunder rolled around their shores; burning with the fires of Orc.''<ref>È la parafrasi di due versi del poema ''America: A Prophecy'' di William Blake. ([http://www.english.uga.edu/nhilton/Blake/blaketxt1/america_a_prophecy.html], versi Am11.14-15).</ref>
 
*Tyrell aveva fatto un gran lavoro con Rachael. Perfino un'istantanea di una madre che non aveva mai avuto e di una figlia che non lo era mai stata. Non era previsto che i replicanti avessero sentimenti. Neanche i cacciatori di replicanti. Che diavolo mi stava succedendo? Le foto di Leon dovevano essere artefatte come quelle di Rachael. Non capivo perché un replicante collezionasse foto. Forse loro erano come Rachael: aveva bisogno di ricordi. ('''Rick Deckard''')<ref> Voce fuori campo non presente nel ''Director's Cut''.</ref>
 
*Io faccio amici. Giocattoli. I miei amici sono giocattoli. Li faccio io. È un hobby. Io sono un progettista genetico. ('''J. F. Sebastian''')
 
*{{NDR|Rivolto a Rachael}} Sono stato scaricato da tante altre persone, ma non quando... Ero stato così amabile! ('''Rick Deckard''')
 
*Signori e signore, Taffy Lewis presenta Miss Salomé e il serpente. Guardatela prendersi piacere dal serpente che un tempo corruppe l'uomo. ('''Annunciatore''')
 
*Il rapporto: ordinaria amministrazione, ritiro<ref name=retire/> di un replicante. Ma non bastava comunque a confortarmi dall'aver sparato nella schiena a una donna. Ed ecco di nuovo un sentimento dentro di me. Per lei, per Rachael. ('''Rick Deckard''')
 
*Io penso, Sebastian, pertanto sono. ('''Pris''')
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:''I've seen things you people wouldn't believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched C-beams glitter in the dark near the Tannhauser gate. All those moments will be lost in time, like tears in rain. Time to die.''<ref>Il breve monologo finale di Roy Batty ([[Rutger Hauer]]) non era previsto dalla sceneggiatura originale in questa forma; secondo quanto riportato nell'autobiografia di [[Rutger Hauer]] ''All Those Moments'' (2007), l'attore sintetizzò, in accordo con il regista, un ben più lungo monologo previsto dal copione, improvvisando la penultima frase sulle "lacrime nella pioggia". I riferimenti alle "porte di Tannhauser" o ai "raggi B" suonano assolutamente oscuri: nel resto del film non se ne parla, né si fa riferimento a "bastioni di Orione". Il carattere enigmatico della frase ha forse contribuito a imprimerla nella memoria degli spettatori, tanto che l'espressione "[[w:Ho visto cose che voi umani|Ho visto cose che voi umani...]]" è divenuta un modo di dire della lingua italiana (una forma più forbita, al limite del paradossale, per "ne ho viste delle belle"), diffusosi soprattutto in ambito giovanile negli anni seguenti all'uscita del film.</ref>
 
*Io non so perché mi salvò la vita. Forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l'avesse mai amata... Non solo la sua vita: la vita di chiunque, la mia vita. Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo: "Da dove vengo?" "Dove vado?" "Quanto mi resta ancora?" Non ho potuto far altro che restare lì e guardarlo morire. ('''Rick Deckard''')<ref>Voce fuori campo presente nel ''Domestic Cut'' e successivamente eliminata.</ref>
 
*{{NDR|A Deckard, riferendosi a Roy}} Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere... ('''Gaff''')
:''It's too bad she won't live. But then again, who does?''
 
==Dialoghi==