Conoscenza: differenze tra le versioni

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==Citazioni==
*Anche da giovane non riuscivo a condividere l'opinione che, se la [[conoscenza]] è pericolosa, la soluzione ideale risiede nell'ignoranza. Mi è sempre parso, invece, che la risposta autentica a questo problema stia nella saggezza. Non è saggio rifiutarsi di affrontare il pericolo, anche se bisogna farlo con la dovuta cautela. Dopotutto, è questo il senso della sfida posta all'uomo fin da quando un gruppo di primati si evolse nella nostra specie. Qualsiasi innovazione tecnologica può essere pericolosa: il fuoco lo è stato fin dal principio, e il linguaggio ancor di più; si può dire che entrambi siano ancora pericolosi al giorno d'oggi, ma nessun uomo potrebbe dirsi tale senza il fuoco e senza la parola. ([[Isaac Asimov]])
*Certo sono più sapiente io di quest'uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non sappiamo proprio un bel niente; soltanto che lui crede di sapere e non sa nulla, mentre io, se non so niente, ne sono per lo meno convinto, perciò, un tantino di più ne so di costui, non fosse altro per il fatto che ciò che non so, nemmeno credo di saperlo. ([[Socrate]])
*Che in tutte le cose o minime o, per l'occhio esterno, mutue e imperfettissime ci sia conoscenza, possiamo concluderlo da quanto già detto; giacché, sebbene per difetto di organi o di altre circostanze in alcune cose non vediamo in atto l'intelligenza, e tuttavia in potenza tutto è in tutto, e di conseguenza anche l'intelligenza, la quale concorre con l'anima del mondo e accompagna la divinità stessa che dappertutto è tutta, nella misura dell'effetto che desideriamo osservare nella materia o che provenga dalla materia, concludiamo che una certa partecipazione d'intelligenza, secondo una certa potenza, è in tutte le cose, ma è in atto in alcuni esseri i quali più s'avvicinano a nostra somiglianza, o stanno in somiglianza con noi, o noi a somiglianza con loro, come gli eroi e gli dèi. ([[Giordano Bruno]])