Eugenio Garin: differenze tra le versioni

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*[[Giuseppe Rensi]], «lo scettico credente» come ebbe a dirlo [[Ernesto Buonaiuti|Buonaiuti]] nel 1945, fu scrittore mutevole, sempre sincero nella sua inquietudine, ma sempre in crisi. Il suo singolare scetticismo, sostanziato di ricerca e fede insieme unite, fu la teorizzazione del suo temperamento. (vol. 3, parte sesta, Epilogo, p. 374)
 
* Il «caso» Rensi, commovente figura di «pensatore» tormentato, è una sorta di caso limite, ma non isolato, di «filosofo» socialista nella crisi delle due guerre: sbandato, inquieto, senza un punto d'appoggio. (vol. 3, parte sesta, Epilogo, p. 375)
 
*[...], {{NDR|[[Rodolfo Mondolfo]]}} è stato senza dubbio il maggiore studioso italiano di Engels, sottile interprete di Marx, penetrante lettore di Feuerbach. Legato a Filippo Turati, ha occupato un posto di primo piano nella «revisione» del marxismo in Italia, ed è degno di essere considerato interlocutore nel dialogo avviato da Antonio Labriola e dominato poi da Antonio Gramsci. (vol. 3, parte sesta, Epilogo, p. 375)