Eugenio Garin: differenze tra le versioni

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*Avversario e minuto critico del sensismo fu ancora Tommaso Valperga di Caluso, [...]. Ed ancorché la sua critica al kantismo, pur assai lodata dal Rosmini, sia povera cosa e derivata da una cognizione di seconda mano, è innegabile che contro il sensismo egli venne sostenendo non senza garbo, che non dal sentire ha inizio la nostra cognizione, ma «dal notar che noi facciamo ciò che si sente», ossia un giudizio primitivo. (vol. 3, parte quinta, cap. 2, p. 61)
 
*In [[Giuseppe Ferrari]] (1811-76) riviveva, con l'eredità del Romagnosi, lo spirito più ardente del secolo XVIII, l'ansia di liberazione che aveva animato, non solo i dottrinari, ma gli uomini d'azione dell'89. Anche il Ferrari combatteva la lotta per il rinnovamento d'Italia, ma, col [[Carlo Cattaneo|Cattaneo]], egli metteva al di sopra dell'indipendenza il problema della giustizia nella libertà, il problema di una riforma sociale e politica che impiantasse il nuovo Stato su una coscienza operosa dello statoStato stesso. (vol. 3, parte quinta, cap. 4, p. 229)
 
*Se taluno dei suoi piuttosto scarsi scolari volle talora celebrare nel conte [[Terenzio Mamiani|Terenzio Mamiani della Rovere]] (1799-1885) l'ultimo anello della catena che dal Galluppi si continuò in Rosmini e Gioberti, unanime fu il consenso dei suoi maggiori contemporanei e dei posteri nell'affermare il valore pressoché nullo della sua vasta produzione filosofica. (vol. 3, parte quinta, cap. 5, p. 245)