Enrico Ghezzi: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulla scena subacquea de ''[[L'Atalante]]''}} In quella sovraimpressione amorosa c'è tutto il cinema. Il puro amore per il cinema, con il suo potere di farti perdere, portarti in un altro spazio.<ref>Citato in Gabriella Gallozzi, ''[http://www.bookciakmagazine.it/jean-vigo-patti-smith-enrico-ghezzi-storia-damore-latalante-ora-sala/ Jean Vigo, Patti Smith, Enrico Ghezzi, una storia d’amore Con “L’Atalante” (ora in sala)]'', ''bookciakmagazine.it'', 14 gennaio 2018.</ref>
*Io credo che il pubblico principale di Carmelo Bene sia [[Carmelo Bene]]. E questo è molto evidente soprattutto nella televisione. È grazie alla televisione che Carmelo Bene manifesta la sua distanza, la sua assenza, perché, intanto è uno che ha capito benissimo il senso televisivo, cioè il sesto senso televisivo. Nella diretta televisiva, reale o virtuale, diciamo, o semi-diretta, si esperimenta appunto il "non essere in diretta" che è il senso più forte di tutto il lavoro di Bene. Cioè il non essere mai spiaccicato su sé stesso, non essere mai la pura performance d'attore, la pura performance di regista...<ref>Da ''La voce che si spense'', visibile su ''Youtube.com''.</ref>
*L'accusa dei democratici occidentali è che i Grande fratello abbiano scritto un elogio della mediocrità, spettacolarizzando il non sapere niente e incitando al fannullismo. Eppure, in questi programmi ci troviamo di fronte all'avanguardia di un'utopia, l'utopia della liberazione dal lavoro. Come dire: "Grande fratello di tutto il mondo, unitevi!". Il non essere più occupati da un lavoro non non è una maledizione: potrebbe essere una conquista.<ref>Da un'[[https://www.huffingtonpost.it/2018/06/24/il-governo-m5s-lega-e-gia-un-po-un-regime_a_23466622/ intervista]] di Nicola Mirenzi per ''HuffpostItalia.it'', 24 giugno 2018.</ref>
*L'esercizio del dubbio è diventato già qualcosa di criminalizzabile, o quasi.<ref>Da un'[[https://www.huffingtonpost.it/2018/06/24/il-governo-m5s-lega-e-gia-un-po-un-regime_a_23466622/ intervista]] di Nicola Mirenzi per ''HuffpostItalia.it'', 24 giugno 2018.</ref>
*La società dello spettacolo è solo una piccola crosticina della vera natura della società in cui viviamo, che è la società della registrazione. Dalla fine dell'Ottocento a oggi, l'uomo non ha fatto altro che registrare: ha registrato i propri sogni attraverso la psicoanalisi, grazie ai raggi x ha registrato la struttura del suo corpo e di ciò che c'era dentro, ha registrato i suoni, ha registrato le immagini, in un immenso movimento teso a fermare ogni cosa. <ref>Da un'[[https://www.huffingtonpost.it/2018/06/24/il-governo-m5s-lega-e-gia-un-po-un-regime_a_23466622/ intervista]] di Nicola Mirenzi per ''HuffpostItalia.it'', 24 giugno 2018.</ref>
*La Tv è una grande enciclopedia in cui puoi trovare di tutto. L'alto e il basso. Lo sprofondo e il sublime. Un'arca massacrante in cui ti puoi anche divertire a patto di essere dotato di cinismo estremo. In tv l'unico modo di essere estrosi è aiutare quelli provvisti di talento a tirarlo fuori. Altro non c'è.<ref>Dall'intervista di Malcom Pagani, ''Il Fatto Quotidiano.it''; riportata su ''[http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ghezzi-amari-chi-vero-padre-blob-25-anni-76221.htm Dagospia.com]'', 28 aprile 2014.</ref>
*Mi piacerebbe che lo scrivere fosse un atto contemporaneo a quello del pensare. E credo anche che l'invecchiamento nella prassi della scrittura dipenda dall'allontanamento fra questi due atti. Se davvero devi ripensare la tua scrittura allora costruisci un romanzo, una cattedrale di parole. Ciò che amo di più nell'altrui scrittura è la notazione secca, precisa, su singole cose. Diciamo il modo in cui lavorava un [[Walter Benjamin|Benjamin]] o un [[Ludwig Wittgenstein|Wittgenstein]]. E mi accorgo di aver tentato di esercitare questo gusto per il micrologico su coordinate generalissime. Ma questo è dipeso in massima parte dall'oggetto che indagavo, cioè il cinema. Nel senso che per me il cinema è una piccola macchinetta che mette in gioco tutte le questioni fondamentali. Innanzitutto il tuo rapporto col mondo.<ref>Citato in Antonio Gnoli, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/25/spari-nel-buio.html Spari nel buio]'', ''la Repubblica'', 25 giugno 1995.</ref>