Roberto Saviano: differenze tra le versioni

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*Questo [[Partito Democratico|PD]] non ha un'anima che sente come una priorità l'antimafia. Ovviamente non mi sentirei di dire che stiamo parlando di collusioni come succedeva in [[Forza Italia]], però da qui a considerarsi, appunto, un partito antimafia... ce ne passa.<ref name="mafia"/>
*[...] se si crede all'ipotesi di un Cosentino imperatore nel settore dei rifiuti, con il no all'utilizzo delle intercettazioni sembrerebbe essere un dono fattogli per cercare di riportare la nuova emergenza a una "normalità" di gestione consolidata.<ref>Da ''[http://www.repubblica.it/politica/2010/09/25/news/bluff_cavaliere-7409102/ Il fuoco che smaschera il grande bluff del Cavaliere]'', ''Repubblica.it'', 25 settembre 2010.</ref>
*[[Matteo Salvini|Salvini]] ha scelto i suoi nemici: gli italiani del Sud, italiani di cui non si occupa e di cui non si occuperà mai, gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, le ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, ragazzi che parlano italiano, "che amano italiano". I suoi nemici sono i Rom.<ref>Citato in Luca Romano, ''[http://www.ilgiornale.it/news/politica/caso-scorta-saviano-salvini-sei-ministro-malavita-minacce-1543631.html Caso scorta, Saviano a Salvini: "Sei il ministro della Malavita, minacce mafiose"]'', ''Ilgiornale.it'', 21 giugno 2018.</ref>
*Umberto Veronesi da anni si dichiara favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, pur nella consapevolezza di quanto queste possano essere dannose per gli organismi. Ma adduce ragioni di buon senso che condivido. La proibizione di qualsiasi sostanza crea mercato nero, quindi guadagni esponenziali per le mafie. Fa aumentare il costo delle sostanze stupefacenti, quindi chi ha dipendenza ma non i mezzi economici, finisce per rubare, prostituirsi o spacciare a sua volta. In ultimo le sostanze provenienti dal mercato nero non hanno alcun tipo di controllo e le morti spesso sono causate non da dosi eccessive, ma da sostanze letali usate per i tagli.<ref name=padrino/>
*Una cosa è certa: io, come molti altri, continueremo a raccontare. Userò la parola come un modo per condividere, per aggiustare il mondo, per capire. Sono nato, caro Presidente, in una terra meravigliosa e purtroppo devastata, la cui bellezza però continua a darmi forza per sognare la possibilità di una Italia diversa. Una Italia che può cambiare solo se il sud può cambiare. Lo giuro Presidente, anche a nome degli italiani che considerano i propri morti tutti coloro che sono caduti combattendo le organizzazioni criminali, che non ci sarà giorno in cui taceremo. Questo lo prometto. A voce alta.<ref>Da ''[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/17/news/lettera_saviano-3407443/ "Il premier mi vuole zittire ma sui clan non tacerò mai"]'', ''Repubblica.it'', 17 aprile 2010.</ref>