Indro Montanelli e Mario Cervi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 183:
====Citazioni====
*[[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]] lamentò che chiunque gli chiedesse udienza, tra gli alti prelati, lo facesse per sparlare di altri. Si cercava ancora di capire se questo Papa anomalo fosse un restauratore, dopo gli scossoni conciliari, e si riallacciasse al filone tradizionale d'una storia millenaria, o fosse invece un pastore candido che diceva ciò che l'animo gli suggeriva, e senza chiedersi se fosse vecchio o nuovo. Prima che arrivasse la risposta a questo interrogativo Papa Luciani tolse quietamente l'incomodo. Era il 28 settembre 1978, e il suo pontificato era durato 33 giorni.
*Nel contesto politico nazionale, piuttosto opaco per la pochezza delle idee e per lo spicco non eccezionale degli uomini – solo l'adulazione dei giornalisti cortigiani descriveva l'onesto e scrupoloso [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]] come un genio – l'unica pennellata originale era costituita da [[Marco Pannella]], con i suoi radicali. Un po' apostolo e un po' giullare, intriso di convinzioni liberali ma propenso ad ogni mattana, ''leader'' d'un movimento che riusciva a mettere insieme intellettuali come [[Leonardo Sciascia]] e Fernanda Pivano, ex parlamentari comunisti e socialisti, ex dirigenti di Lotta continua come Mimmo Pinto e [[Marco Boato]], Pannella parlava incessantemente ma riusciva anche a far parlare incessantemente di sé. Nella confusione dei suoi propositi e dei suoi proseliti s'avvertiva già allora la premonizione d'un moto di fondo dell'opinione pubblica destinato a svilupparsi impetuosamente all'inizio degli anni Novanta: l'insofferenza per la partitocrazia e per le sue arroganze, il desiderio di qualcosa che fosse diverso dalla ''politique politicienne'' prediletta da Andreotti & C.
*Due giorni dopo il Natale (1979) le truppe sovietiche invadevano l'[[Afghanistan]] portando al loro seguito un Quisling, Babrak Karmal, che si insediava alla testa del Paese dopo che il suo predecessore Amin (anche lui asservito a Mosca, che tuttavia non lo gradiva più) era stato spicciativamente ammazzato. Sorte toccata del resto anche al predecessore del predecessore, ossia Taraki. Il mondo libero insorse, il Consiglio di sicurezza dell'Onu non poté votare una risoluzione di condanna solo perché l'Urss oppose il suo veto, il presidente degli Stati Uniti [[Jimmy Carter|Carter]] deliberò una serie di sanzioni contro l'Urss, la più clamorosa delle quali fu il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca dell'estate successiva. Anche in Italia la deplorazione fu sostanzialmente unanime. Ad essa si associò il Pci, ricorrendo tuttavia all'espediente che, in circostanze come questa, gli consentiva di non rinnegare totalmente le sue amicizie e il suo passato. [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]] si fece apostolo di pace, fustigò tutti gli imperialismi (l'Afghanistan come il [[Vietnam]], i Pershing e i Cruise come gli SS 20, la Nato che era in [[Germania]] o in Italia come l'Armata Rossa che era in [[Polonia]] o nella [[Repubblica Democratica Tedesca|Germania Est]]). «Fermiamo la corsa al riarmo, fermiamo il pericolo atomico» fu uno dei suoi ''slogan'' generosi ed evasivi.
*L'equivoca storia di [[Ciro Cirillo]] è riaffiorata anche di recente nelle cronache della malapolitica napoletana: alla quale senza dubbio appartenne; così come appartenne ad una estrema fase del terrorismo durante la quale – per alleanze carcerarie o per collusioni d'altro genere – le Br vollero agganciare la criminalità organizzata, o ne furono in qualche misura agganciate. Più rilevante, ai fini d'un giudizio sul comportamento delle autorità, è il diverso modo in cui il caso Cirillo fu trattato, in confronto al [[caso Moro]]. È vero che l'immagine pubblica del piccolo assessore napoletano non era paragonabile a quella del presidente democristiano; è vero che l'adesione alla trattativa, e il coinvolgimento in essa di capi camorristi – e anche, sembra, del faccendiere Pazienza – non ebbero carattere di ufficialità. Ma la vita di Ciro Cirillo poté in qualche modo sembrare più importante della vita di Aldo Moro: e i fautori della trattativa per Moro osservarono ragionevolmente che il fronte della fermezza – la Dc in particolare – non aveva obbedito, irrigidendosi allora, a un principio sacro e inviolabile, ma a motivazioni contingenti: che poterono, a distanza di pochissimi anni, essere tranquillamente trasgredite. Non sappiamo, essendo stato trovato un miliardo e mezzo per salvare Cirillo, quanti milioni siano stati trovati per le famiglie dei due uomini di scorta abbattuti. Speriamo molti.
*Mentre lo Spadolini II decollava per un breve e periglioso viaggio a Palermo venivano falciati, in un agguato di strada (3 settembre 1982) il prefetto [[Carlo Alberto dalla Chiesa|Carlo Alberto Dalla Chiesa]] e la giovane moglie Emanuela Setti Carraro. La mafia lanciava così allo Stato una sfida di ferocia e arroganza senza precedenti, abbattendo l'uomo che della guerra alle cosche avrebbe dovuto essere – senza averne i mezzi e l'autorità – il condottiero, e che ne era comunque la personificazione. C'era stato un tempo in cui la mafia patriarcale e contadina, surrogato perverso ma a suo modo efficiente dello Stato assente o carente, s'era astenuta dal suscitare il clamore e le reazioni violente ch'erano inevitabili quando veniva scelto, come bersaglio, un esponente di primo piano delle istituzioni. Quel tempo era passato da un pezzo. Legata a reti criminali internazionali per il traffico di droga, fortemente collegata alla politica e all'amministrazione nella speculazione edilizia e nell'assegnazione degli appalti, pronta a negoziare il «voto di scambio» (come nelle sue stagioni remote), ma pronta anche a uccidere chi si rifiutasse di scambiare, la mafia s'era, se possibile, imbarbarita: anche quella in doppiopetto. Al fucile a canne mozze aveva associato il mitra e l'esplosivo, i pezzi da novanta alla Calogero Vizzini erano diventati ''boss'' alla [[Lucky Luciano]], era esperta di omicidi, della lupara bianca ma anche di computer e di riciclaggio del denaro sporco.
Line 192 ⟶ 193:
*Cambiava l'Italia, e ancor più, e più celermente, cambiava il mondo. Il 23 febbraio 1991 l'esercito dell'Onu schierato contro [[Saddam Hussein]] – che era poi un esercito in gran parte statunitense, comandato dal generale [[Norman Schwarzkopf|Schwarzkopf]] – aveva sferrato l'attacco contro le forze irachene, accreditate d'una forza e d'una volontà di battersi che sul campo non dimostrarono. Se non una passeggiata, quella delle divisioni di Schwarzkopf fu un'avanzata travolgente, che in breve tempo liberò il Kuwait e costrinse alla resa Saddam Hussein, la cui Guardia nazionale, che raggruppava il meglio dei suoi reparti, si dissolse come il resto dello schieramento. I pacifisti italiani, che si erano risvegliati al fragore dei cannoni americani – quello d'altre armi e d'altre armate li lascia indifferenti – accusarono il Presidente [[George H. W. Bush|Bush]] di condurre una guerra di conquista e di vendetta a sfondo petrolifero, e di voler occupare l'Irak e Bagdad per scacciarne il dittatore, contravvenendo il mandato internazionale: che concedeva, come obbiettivo, la sola liberazione dell'emirato invaso. Quando poi Bush si astenne dallo sguinzagliare le colonne di Schwarzkopf verso il cuore dell'Irak, le voci di quegli stessi pacifisti e d'altri si levarono per imputargli d'aver lasciato al potere il tiranno.
*Milano aveva gran bisogno che la Malpensa, aeroporto da Terzo Mondo, diventasse un aeroporto moderno, ma gli sciacalli si avventarono subito su Malpensa Duemila. La metropolitana milanese era stata una manna. E questo vale per il resto d'Italia, forse con una differenza, a vantaggio del Nord: sia pure con sprechi e latrocini giganteschi nel Nord le opere pubbliche venivano un giorno completate, e messe in funzione. Il Sud aveva invece l'aggravante di opere pubbliche che assolvevano la sola funzione d'arricchire i costruttori e i politici: e che rimanevano inutilizzate.
*Quanto all'interrogativo angoscioso che scaturisce dal Cassonpensiero (perché mai se non c'era nulla di losco in ''Stay-behind'' non lo si abolì quando era ormai superfluo?), interrogativo che, posto a quel modo, sembra comportare una sola risposta (non lo si abolì per covare il ''golpe'') noi azzardiamo una spiegazione più banale e più semplice. [[Organizzazione Gladio|Gladio]] era diventato un ente inutile. E quando mai in Italia si abolisce un ente inutile che comporta uffici, segreterie, auto blu, indennità speciali per chi lo comanda? Il merito d'aver conseguito la soppressione d'un ente inutile – ma solo quello – a Casson va riconosciuto.
*Il 18 aprile 1993 gli italiani furono chiamati a pronunciarsi, l'abbiamo ripetutamente accennato, su otto ''referendum'': di assoluto spicco politico e sociale quelli sulla riforma elettorale del Senato (quasi l'83 per cento in favore della riforma) e sulla non punibilità penale dell'uso di droga (55 a favore, 45 contro, ma nelle città più minacciate dal flagello della tossicodipendenza vi fu una maggioranza per il no). E poi una valanga di sì (90 per cento, la quota più alta) per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Sì anche all'abolizione dei ministeri dell'Agricoltura, del Turismo e delle Partecipazioni statali, a nomine meno lottizzate politicamente dei dirigenti nelle Casse di Risparmio, a una estromissione delle Usl dai controlli ambientali. E indubbio che abbia agito, in aiuto dei sì, un potente fattore di vischiosità psicologica, una sorta di memoria collettiva del sì alla preferenza unica. I sì erano un rifiuto del passato. Ma l'elettorato dosò comunque i consensi: e sulla droga fu – a nostro avviso ragionevolmente, e avrebbe dovuto esserlo ancora di più – perplesso.
*Libero com'è da ossessioni elettoralistiche, [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] fronteggia come meglio può le scadenze politiche e le emergenze economiche, prima tra tutte la disoccupazione. Ha conseguito risultati notevoli nella difesa della lira e nella lotta all'inflazione giovandosi peraltro d'una congiuntura internazionale che è contrassegnata sia dalla recessione, sia da una relativa stasi dei prezzi. I banchieri e finanzieri del governo traghettatore sanno il loro mestiere, e sembrano sulla buona strada per domare l'inflazione italiana. Sta a vedere come riusciranno a domare la rivoluzione italiana, e le tante controrivoluzioni che sotterraneamente le si stanno opponendo. Il futuro è già cominciato, ma nessuno sa come proseguirà.