Eugenio Garin: differenze tra le versioni

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→‎Dal Rinascimento alla Controriforma: Nizolio contro le idee platoniche e gli universali
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*L'opera del [[Mario Nizolio|Nizolio]], nonostante il giudizio negativo che su di essa hanno recato fra i moderni storici egregi, è mossa dal bisogno di combattere l'astrazione, sostituendole un processo di pensiero più aderente alla realtà delle cose. Secondo il Nizolio noi possiamo raggiungere questa concretezza riconquistando il senso primario della lingua e ritrovando nelle articolazioni grammaticali, in cui si esprime, la genuinità delle articolazioni del pensiero. (vol. 2, parte terza, cap. 6, p. 247)
 
*Fra le chimeriche invenzioni di cui è necessario liberarsi il Nizolio pone in primo piano le idee platoniche, per passare quindi a combattere a fondo la dottrina che vede negli universali delle realtà. La realtà è individuale, e la scienza se non vuole inseguire fantasie, deve essere «de singularibus et individuis, non per naturam propriam et privatam, sed per communem et perpetuam successionem». (vol. 2, parte terza, cap. 6, p. 249)
 
*{{NDR|Sull'affermazione di Aristotele che la poesia, più della storia, è vicina all'universale proprio della filosofia}} [...] il [[Lodovico Castelvetro|Castelvetro]] ritrovava la maggiore universalità della poesia nel fatto che questa ha riferimento al possibile, invece che al reale, con l'aggiunta che, secondo il Castelvetro, la materia dell'imitazione poetica dev'essere tale da colpire l'immaginazione penetrandola di stupore. (vol. 2, parte terza, cap. 6, p. 252)