Eugenio Garin: differenze tra le versioni

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*In Guicciardini è costante il timore di quel teorizzare che per essere troppo generale scivola nell'astrattezza e non riesce più a connettere la realtà con i {{sic|principî}}. Machiavelli, nonostante il suo richiamo alla «realtà effettuale» aveva troppo amato la generalizzazione astratta; Guicciardini è preoccupato di conservare l'umiltà di fronte ai fatti, che sono gli unici a noi cogniti e rappresentano per noi l'unico mezzo di orientamento. (vol. 2, parte terza, cap. 5, p. 232)
 
*L'opera del [[Mario Nizolio|Nizolio]], nonostante il giudizio negativo che su di essa hanno recato fra i moderni storici egregi, è mossa dal bisogno di combattere l'astrazione, sostituendole un processo di pensiero più aderente alla realtà delle cose. Secondo il Nizolio noi possiamo raggiungere questa concretezza riconquistando il senso primario della lingua e ritrovando nelle articolazioni grammaticali, in cui si esprime, la genuinità delle articolazioni del pensiero. (vol. 2, parte terza, cap. 6, p. 247)
 
*{{NDR|Sull'affermazione di Aristotele che la poesia, più della storia, è vicina all'universale proprio della filosofia}} [...] il [[Lodovico Castelvetro|Castelvetro]] ritrovava la maggiore universalità della poesia nel fatto che questa ha riferimento al possibile, invece che al reale, con l'aggiunta che, secondo il Castelvetro, la materia dell'imitazione poetica dev'essere tale da colpire l'immaginazione penetrandola di stupore. (vol. 2, parte terza, cap. 6, p. 252)