Giovanni Pico della Mirandola: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni su Giovanni Pico della Mirandola: Pico e la cabala (Eugenio Garin)
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==Citazioni su Giovanni Pico della Mirandola==
*Con Pico penetra nel mondo umanistico, spiegatamente, come un lievito, e un profumo, e un veleno, il senso delle scienze occulte, portando all'estremo tutto il meraviglioso allucinante ch'ebbe in passato i suoi sbocchi nell'astrologia e magari negromanzia e magari alchimia; ma penetra con la dignità di una severa dottrina, che iscrive in termini esatti una specie di sublime follia. Pico crede di tramutar le favole nascoste in verità scoperte, e crea spesso nuove e più arcane favole. ([[Francesco Flora]])
*La [[cabala]], che per il suo esotismo, per la sua aria di mistero, doveva esercitare tanto fascino, fu in realtà per il Pico soprattutto una conferma e un metodo. Una conferma, perché vi trovò l'estensione al mondo ebraico di un complesso di temi che aveva già sottolineato nel pensiero classico. Un metodo, perché i sistemi di esegesi cabalistica gli permettevano le acrobazie più ardite con tutti i testi, e soprattutto con quelli scritturali. Di quelle che erano le peculiarità specifiche del pensiero cabalistico il Pico non assimilò molto. ([[Eugenio Garin]])
*Pico della Mirandola fu il primo – per quel che mi risulta – che formulò esplicitamente un accostamento del genere. Discutendo della [[Cabala]], nelle sue ''Conclusiones'' e nell<nowiki>'</nowiki>''Apologia'', Pico sostiene che un tipo di Cabala è un<nowiki>'</nowiki>''ars combinandi'', fatta con alfabeti ruotanti, e afferma più oltre che quest'arte è come «quella che si chiama, fra noi, l'''ars Raymundi''», vale a dire l'arte di [[Raimondo Lullo]]. A torto o a ragione, Pico pensava quindi che l'arte cabalistica di combinare le lettere fosse come il lullismo. ([[Frances Yates]])
 
== Note ==