Liliana Segre: differenze tra le versioni

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*Nel 1944, quando fummo deportati a Birkenau, ero una ragazza di quattordici anni, stupita dall'orrore e dalla cattiveria. Sprofondata nella solitudine, nel freddo e nella fame. Non capivo neanche dove mi avessero portato: nessuno allora sapeva di [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]].<ref name=":0" />
*Prima, durante e dopo la mia prigionia mi ha ferito l’[[indifferenza]] colpevole più della violenza stessa. Quella stessa indifferenza che ora permette che Italia e Europa si risveglino ancora razziste; temo di vivere abbastanza per vedere cose che pensavo la Storia avesse definitivamente bocciato, invece erano solo sopite.<ref name=":1" />
*Conosco i miei colleghi senatori a vita, sono stata troppo poco in aula per farmi un giudizio degli altri, non sono una vecchia volpe. Quando sono stata nominata ho detto al presidente Mattarella che sono sempre una bambina: mi hanno chiuso la porta della scuola e ottant’anni dopo mi hanno aperto quella del Senato.<ref name="democrazia">Citato in Marco Damilano ''[http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/06/05/news/liliana-segre-la-democrazia-finisce-piano-piano-1.323372?ref=HEF_RULLO Liliana Segre: «La democrazia finisce piano piano»]'', ''L'Espresso'', 5 giugno 2018.</ref>
*Quando ho conosciuto [[Sergio Mattarella|Mattarella]] e abbiamo parlato eravamo tutti e due con i capelli bianchi, alle spalle anche lui ha avuto un dramma che ti segna la vita, ci siamo ritrovati come un fratello e una sorella. È il presidente della Repubblica, ma io lo considero come mio fratello, come una persona che fa parte della mia famiglia. Ho letto anch'io cosa hanno scritto in rete, quando gli hanno augurato la fine di suo fratello mi son venute in mente le minacce contro di me da bambina, rispondevo al telefono e una voce mi chiedeva: perché non muori? Perché non morite? Questi cattivi sentimenti ci sono sempre stati, il web li amplifica, ma non è solo una questione di mezzi di espressione. Ci sono i tempi che consentono a queste persone di comportarsi così. C’è stato un tempo dopo la guerra, dopo l’orrore di milioni di morti, che queste parole e questi comportamenti sono sembrati sparire. Sono arrivate altre esigenze, la gente ha pensato all’arricchirsi, a farsi notare. La bellezza, il consumismo, il successo, essere qualcuno, sono diventati idoli. Poi gli idoli cadono e nel vuoto sono tornate parole antiche.<ref name="democrazia"/>
 
==Note==