Hélène Carrère d'Encausse: differenze tra le versioni

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*Alle quattro del mattino, allo stremo delle forze, i deputati interruppero la sessione decidendo di riunirsi di nuovo alcune ore dopo. Quando però ritornarono al Palazzo di Tauride, i soldati vietarono loro l'ingresso. Affisso sul portone, i deputati poterono leggere il decreto del governo, approvato dal Comitato esecutivo centrale, che scioglieva l'Assemblea. Il decreto fu pubblicato sulla ''Pravda'', mentre i giornali che riportavano i dibattiti della Costituente furono subito intercettati e distrutti. Lenin aveva vinto. (cap. 10, p. 269).
*La morte della Costituente fu accompagnata da violenze a Pietrogrado. Marinai bolscevichi assassinarono due deputati liberali, Singarev e Kokoškin, episodio che provocò la reazione divertita di Lenin, nel momento stesso in cui apprese che i suoi avversari denunciavano simili eccessi: «Che gridino pure, è tutto quello che sanno fare!». E, a Trockij, fece questo commento sulla situazione: «La dissoluzione della Costituente da parte del governo dei soviet significa la liquidazione dell'idea di democrazia a beneficio della dittatura». Ma, di fronte ai cinici propositi di Lenin, alcuni suoi colleghi ribatterono con un'altra definizione delle sue scelte: «Non è la [[guerra civile]] che avete instaurato, ma la guerra contro i socialrivoluzionari».<br> Il successo della strategia di Lenin fu sancito nel corso dei giorni seguenti, quando il III Congresso dei soviet si riunì nel medesimo luogo in cui aveva seduto la Costituente: il Palazzo di Tauride. (cap. 10, p. 270).
*Ma già andava delineandosi uno strumento decisivo del nuovo potere, quello che in "''Stato e rivoluzione"'' Lenin attribuiva generosamente alla società: il potere di repressione. La sua nascita fu simultanea a quella del potere rivoluzionario, e sarà molto presto giustificato da Lenin come necessario alla pratica rivoluzionari del [[terrore]]. Un amico di Lenin, Adorackij, riporta che nel 1906 quando gli capitò di interrogare Lenin sulla sorte dei vinti dopo la conquista del potere, questi gli rispose: «Chiederemo loro ese sono a favore o contro la rivoluzione. Se sono a favore, li faremo lavorare per noi». E citava volentieri [[Karl Marx|Marx]], per il quale «il terrore rivoluzionario era indispensabile alla nascita del nuovo ordine». Niente di sorprendente dunque, se in seno al Comitato militare rivoluzionario nacque una «commissione militare d'inchiesta» di cinque membri, della quale c'è una prima menzione il primo novembre, e che si segnalò immediatamente per i suoi eccessi. Ma Lenin trovò quest'organo incongruente e inefficace ed esitò fra più formule, creando a partire dal 7 dicembre una «Commissione straordinaria pan-russapanrussa per lottare contro la controrivoluzione, il sabotaggio e la speculazione», e che entrerà tragicamente nella storia sotto le sue iniziali: Ceka. (cap. 11, p. 283).
*Ma questa volontà di sterminio si accompagnò anche alla segretezza. Quando [[TroskijLev Trockij|Trockij]] interrogò Sverdlov a proposito delle condizioni nelle quali la decisione era stata presa, questi rispose: «L'abbiamo deciso qui. Il'ic era convinto che non potessimo lasciare ai bianchi un simbolo attorno al quale raccogliersi». Lenin, da parte sua, tentò di far credere a un omicidio solo, quello di Nicola II, presentendo l'orrore che avrebbe suscitato l'assassinio di adolescenti, anche in un'epoca di orrori. Bisognerà attendere il 1919 perché il potere riconoscesse di non aver risparmiato alcun membro della famiglia imperiale. Queste bugie su un assassinio freddamente deciso indicano bene l'atteggiamento dissimulato di Lenin quando si trattava del terrore. La maggior parte delle sue direttive («Uccidete, fucilate, deportate ecc.») furono impartite segretamente. Lenin fu infatti sempre attento a mantenere in ogni circostanza l'immagine pubblica di un uomo attento al prossimo. il mito del «buon Lenin» iniziava a delinearsi. (cap. 11, p. 316).
*Ma il tempo delle disillusioni arrivò presto. La repubblica bavarese ebbe solo due settimane di vita. La sua fine, avvenuta il 1primo maggio del 1919, è emblematica dello sconcerto dei proletari tedeschi piegati da una terribile guerra e poco inclini a voler cambiare il mondo. Il mese successivo un colpo di Stato fallito a [[Vienna]] testimoniò delle difficoltà dei responsabili comunisti a trascinare gli operai in azioni decisive. In agosto la repubblica dei Consigli di Bela Kun non riuscì a sopravvivere ai colpi congiunti delle truppe rumene, sostenute dall'Intesa, e dell'opposizione interna. Nel giro di cinque mesi, il risveglio rivoluzionario di [[Ungheria]], Baviera, [[Austria]] sfociava in disastri che si aggiunsero a quello conosciuto all'inizio dell'anno dal comunismo tedesco. (cap. 12, p. 335).
*I successi militari russi dell'anno 1920, all'interno e in [[Polonia]], suggerirono infatti al momento della riunione del II Congresso, che la rivoluzione russa fosse non soltanto riuscita, ma che stesse diventando una rivoluzione mondiale. (cap. 12, ppp. 346-347).
*Le truppe del generale Sikorsi fecero decine di migliaia di prigionieri russi, mentre il resto dell'[[Armata rossa]] fuggiva in tutte le direzioni. Le truppe polacche, comandate da BudennyiBudënnyj, dopo la disintegrazione deldell'Armata nemicorussa, avanzarono verso Mosca. Non restava a Lenin che una via d'uscita: riconoscere il disastro, chiedere la pace e pagare con territori la fine immediata delle ostilità. (cap. 12, p. 347).
*All'inizio dell'inverno 1922 esistevano ormai soltanto delle Repubbliche sovietizzate. Il loro numero era ridotto (Ucraina, Bielorussia, Transcaucasia) e la loro integrazione una modalità da trovare. Avevano perduto le prerogative dell'indipendenza in tutti i settori; che ragioni avevano di resistere? (cap. 13, p. 378).
*Ma già il fuoco rivoluzionario si era esteso a Krontadt, la base navale orgoglio del regime, in cui i marinai proclamarono la loro solidarietà agli scioperanti, annunciando la liquidazione del soviet della città da parte di un Comitato militare provvisorio, e la futura elezione di un nuovo soviet. «Il soviet senza i comunisti»: questo slogan univa i contadini in rivolta nella regione di Tambov e i marinai del [[Baltico]]. La Comune rivoluzionaria istituita dai [[Marinaio|marinai]], che durerà sedici giorni, prese le mosse dall'agitazione operaia e propose un programma che prendeva in contropiede il sistema politico in vigore dal 1918: dissoluzione dei soviet e libere elezioni a scrutinio segreto per sostituirli; libertà di stampa e di riunione per i socialisti, gli anarchici e i sindacalisti; libertà per i contadini di poter disporre dei raccolti; soppressione dei distaccamenti incaricati delle requisizioni in campagna; libertà di lavoro per gli artigiani che non impiegavano lavoratori salariati. Senza dubbio, Lenin lo dirà, Krontadt non era tutta la Russia; ma la sua «Comune» era un simbolo inquietante: quello del rifiuto del potere comunista da parte di coloro che ne erano stati i migliori difensori, ed era anche testimonianza del legame esistente fra tutte le rivolte: i contadini di Tambov, l'[[Ucraina]] raccolta intorno a Machno, l'insieme della campagna russa (cap. 14, p. 393).