Hélène Carrère d'Encausse: differenze tra le versioni
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*Alle quattro del mattino, allo stremo delle forze, i deputati interruppero la sessione decidendo di riunirsi di nuovo alcune ore dopo. Quando però ritornarono al Palazzo di Tauride, i soldati vietarono loro l'ingresso. Affisso sul portone, i deputati poterono leggere il decreto del governo, approvato dal Comitato esecutivo centrale, che scioglieva l'Assemblea. Il decreto fu pubblicato sulla ''Pravda'', mentre i giornali che riportavano i dibattiti della Costituente furono subito intercettati e distrutti. Lenin aveva vinto. (cap. 10, p. 269).
*La morte della Costituente fu accompagnata da violenze a Pietrogrado. Marinai bolscevichi assassinarono due deputati liberali, Singarev e Kokoškin, episodio che provocò la reazione divertita di Lenin, nel momento stesso in cui apprese che i suoi avversari denunciavano simili eccessi: «Che gridino pure, è tutto quello che sanno fare!». E, a Trockij, fece questo commento sulla situazione: «La dissoluzione della Costituente da parte del governo dei soviet significa la liquidazione dell'idea di democrazia a beneficio della dittatura». Ma, di fronte ai cinici propositi di Lenin, alcuni suoi colleghi ribatterono con un'altra definizione delle sue scelte: «Non è la [[guerra civile]] che avete instaurato, ma la guerra contro i socialrivoluzionari».<br> Il successo della strategia di Lenin fu sancito nel corso dei giorni seguenti, quando il III Congresso dei soviet si riunì nel medesimo luogo in cui aveva seduto la Costituente: il Palazzo di Tauride. (cap. 10, p. 270).
*Ma già andava delineandosi uno strumento decisivo del nuovo potere, quello che in
*Ma questa volontà di sterminio si accompagnò anche alla segretezza. Quando [[
*Ma il tempo delle disillusioni arrivò presto. La repubblica bavarese ebbe solo due settimane di vita. La sua fine, avvenuta il
*I successi militari russi dell'anno 1920, all'interno e in [[Polonia]], suggerirono infatti al momento della riunione del II Congresso, che la rivoluzione russa fosse non soltanto riuscita, ma che stesse diventando una rivoluzione mondiale. (cap. 12,
*Le truppe del generale Sikorsi fecero decine di migliaia di prigionieri russi, mentre il resto dell'[[Armata rossa]] fuggiva in tutte le direzioni. Le truppe polacche, comandate da
*All'inizio dell'inverno 1922 esistevano ormai soltanto delle Repubbliche sovietizzate. Il loro numero era ridotto (Ucraina, Bielorussia, Transcaucasia) e la loro integrazione una modalità da trovare. Avevano perduto le prerogative dell'indipendenza in tutti i settori; che ragioni avevano di resistere? (cap. 13, p. 378).
*Ma già il fuoco rivoluzionario si era esteso a Krontadt, la base navale orgoglio del regime, in cui i marinai proclamarono la loro solidarietà agli scioperanti, annunciando la liquidazione del soviet della città da parte di un Comitato militare provvisorio, e la futura elezione di un nuovo soviet. «Il soviet senza i comunisti»: questo slogan univa i contadini in rivolta nella regione di Tambov e i marinai del [[Baltico]]. La Comune rivoluzionaria istituita dai [[Marinaio|marinai]], che durerà sedici giorni, prese le mosse dall'agitazione operaia e propose un programma che prendeva in contropiede il sistema politico in vigore dal 1918: dissoluzione dei soviet e libere elezioni a scrutinio segreto per sostituirli; libertà di stampa e di riunione per i socialisti, gli anarchici e i sindacalisti; libertà per i contadini di poter disporre dei raccolti; soppressione dei distaccamenti incaricati delle requisizioni in campagna; libertà di lavoro per gli artigiani che non impiegavano lavoratori salariati. Senza dubbio, Lenin lo dirà, Krontadt non era tutta la Russia; ma la sua «Comune» era un simbolo inquietante: quello del rifiuto del potere comunista da parte di coloro che ne erano stati i migliori difensori, ed era anche testimonianza del legame esistente fra tutte le rivolte: i contadini di Tambov, l'[[Ucraina]] raccolta intorno a Machno, l'insieme della campagna russa (cap. 14, p. 393).
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