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«'''In nomine libertatis'''» - «Nelle fasi di cambiamento chi non cambia deve essere cambiato». Angelo Barozzi (n. 1944).<br />
- Riporto un commento alla rigorosa considerazione sopra citata, a prudente confronto e nel nome della libertà (e salvo miei pur sempre possibili abbagli):<br />
«Nelle fasi di cambiamento, “chi” (ossia una persona) non potesse o non intendesse cambiare, è destinato a soccombere.<br />
Se invece la persona fosse costretta a cambiare per una indifferibile necessità, andrebbe “soltanto” a discapito della propria libertà di decidere.<br />
Infine - e ancora in più diretta comparazione col pensiero inizialmente riportato -, nel caso in cui un cambiamento fosse imposto con mezzi coercitivi tangibili o psicologici da un dittatore, un tal comportamento rivelerebbe quantomeno tutta la potenziale aggressività di questo immaginato dittatore» - Tommaso Mazzoni (n. 1928).<br />
 
'''«La puntualità è il ladro del tempo» - ''Oscar Wilde''''' (1854-1900).<br />
«Nel caso di un (si consideri l’etimologia di questo termine) “appuntamento” fra due o più persone, una specificata ora in cui riunirsi occorrerà pur fissarla, penserei.<br />
La persona o le persone puntuali intendono portare rispetto all’altro o agli altri; il ritardatario o i ritardatari invece no, perché il corrispondente tempo di attesa, ai puntuali, viene derubato, poiché i puntuali non potrebbero dedicarsi alle altre cose che viceversa avrebbero potuto compiere.<br />
Il tempo sottratto ai puntuali può essere calcolato sommando tutti i minuti di differimento di ciascun ritardatario. Così, un ritardo di quindici minuti, ad esempio, se conseguito da dodici persone, corrisponderebbe a tre ore nominali tonde tonde.<br />
La puntualità, quindi, oltre che segno di rispetto verso gli altri (anche in questo caso se ne consideri l’etimologia) “concomitanti”, potrebbe consentire di ottenere quella parte di tempo, anche se minima, altrimenti sprecata nella vana attesa dei ritardatari.<br />
Infine, oltre all’aspetto pratico or ora valutato, senza voler tener presente il punto di vista ascrivibile a sentimenti effettuali sebbene meno ponderabili, quali l’apprensione, l’irrequietezza, la stizza, la frustrazione, il disappunto...<br />
Perché, se non in un modo di vivere della più completa confusione, dovrebbe essere dunque accusata, la puntualità, di “ladro del tempo”?<br />
Visuale miope, la mia? Un punto di vista che io non riesco a osservare? O da ora in avanti saremo tutti puntuali... ''ex nunc meliora tempora current?''». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
'''«La letteratura è base di conoscenza?».'''<br />
«A mio parere, la letteratura, nella sua ragione d’essere, non dovrebbe fallire: una frase può aprirci una porta, o anche soltanto offrirci uno spiraglio per consentire l’avviamento alla, o ad una maggiore conoscenza. Sono le circostanze oggettive a permetterci di porre in pratica quanto si riesce, per apprendimento e applicazione, a fruire delle nostre esperienze letterarie.<br />
Purtroppo non può esistere nemmeno una formula valida per ogni circostanza, reale o ipotizzabile, ossia un metodo per il quale, premessa una data cosa, grazie ad un particolare accorgimento, potrò ottenerne un’altra, ovvero “questa altra”, in modo certo.<br />
Il linguaggio matematico, magari, per la propria peculiare logica, potrebbe avvicinarsi e quasi avallarne la previsione, la relativa dimostrabilità e l’attuabile falsificabilità. Non importerebbe nemmeno scomodare la quantistica - oltretutto a sua volta non ascrivibile a teorie pensate come definitive -, da quanto, in accordo alle condizioni oggettive e/o soggettive, il quid preso in esame potrebbe apparire reale o irreale, dimostrabile o indimostrabile, falsificabile o infalsificabile in correlazione a quanto congetturato circa le caratteristiche rapportate al linguaggio e alla logica matematica.<br />
Chi sostenesse certezze, nelle teorie delle quali ci accampiamo talora il vanto di considerarle cristallizzate, definitive, potrebbero invece un giorno rivelarsi modificabili, o del tutto invertibili; forse perfino sovvertibili, chi lo potrebbe escludere? Già, pensiamo a conferma di ciò alla nota, classica “prova” dei cigni bianchi di Popper. Esemplificazione che ci porta appunto, e indiscutibilmente, a dover scartare ogni logica di carattere induttivo.<br />
Come teorizzavo all’inizio, amplierei qui “anche” il concetto che concerne le instabili, ma al momento indimostrabili basi delle nostre conoscenze deduttive. La letteratura, qualora intendesse insegnarci a vivere, non potrà mai sapere ab ovo cosa al lettore potrà invece sopraggiungere: troppe, le variabili. Quando, invece, intendesse insegnarci, o magari solamente indicarci come mettere in pratica le teorie ipotizzate, l’immaginato autore rischierebbe di dover prevedere rivoli su rivoli, deviazioni su deviazioni, le ostanti chiuse su chiuse... affogando nel melmoso mare della non svelata, esclusa conoscenza.<br />
Certo. Dedurrei che la letteratura può essere, anzi è utilissima a farci conoscere, a consentirci di affinare soltanto i mezzi atti al raggiungimento di una conoscenza presunta tale, indistinta; giammai definitiva.<br />
¡Ma come restiamo abbagliati, a volte, dalle tante nostre acquisite, illusorie (perfino “definitive”) sicurezze!». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Agire... e meno chiacchiere!».'''<br />
«Per esprimere giudizi o ipotesi di giudizio ci sono le sedi appropriate. Occorrerebbe tener sempre presente che ogni tipo di pur contenuta enfatizzazione può portare a distorsione, e quindi ad anomalie: meglio, quindi, tacere e soprattutto agire. Tutto ciò che viene rivelato è potenzialmente utile all’avversario, e perciò “spettacolo” non dovrebbe mai significare “spettacolarizzazione di comportamenti teoricamente condannabili”, anche, e con maggior ragione, se sia ancóra tutto da doversi dimostrare.<br />
“Spettacolo” sta a teatro e propri annessi e connessi, con fantasie o fatti, talvolta alterati, portato per sua natura a produrre enfatizzazioni, e di conseguenza possibili distorsioni.<br />
“Realtà” è invece equivalenza del mondo reale o, per dirla col Machiavelli, verità effettuale. In questo caso, potendo sfiorare sebbene di poco, o anche per pura ipotesi, il censurabile, ogni decisione spetta solo al magistrato; senza quindi alcuna interferenza, pure se involontaria, potenzialmente fuorviante.<br />
La morte civile, ossia quella sorta di condanna (propriamente un istituto giuridico) a non esistere più anagraficamente, fu soppressa per legge nell’Ottocento.<br />
In casi estremi, perciò, come già esistono oggi speciali articoli di Legge, occorrerebbe ripristinare un tal genere di péne virtuali, e mantenendo sempre segreta ogni sorta d’indagine.<br />
Altro che esprimere opinioni, alludere, straparlare in qualche “teatrino dei pupazzi”, “mostrati“ ma con il ripetersi di un determinato argomento, che non potrebbe che produrne propaganda.<br />
Se non mettiamo specifici “occhiali di lettura”, ossia non possediamo la capacità di esercitare il necessario spirito critico, il parlarne e riparlarne poi non può dare per risultante che una sorta d’insistente propaganda per tutto quello che, invece, non dovrebbe, e non deve, essere pubblicizzato.<br />
Agire, dicevamo prima... e meno chiacchiere!». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Dilemma, ovvero, sì o no?''': - Ma lo sapranno proprio tutti tutti, quando si candidano certi candidati, cosa “candidatura” possa mai significare?». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.
 
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«'''L'unico consiglio''' che mi sento di dare - e che regolarmente do - ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio». Indro Montanelli (1909-2001).<br />
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«'''Trovo''', nei tempi in cui viviamo, un eccesso di tutto, sia nel volere avere che nel voler apparire[...]». Bruno Sabatini, pittore.<br />
 
«'''A certe cose''' è più facile dare veste legale che legittima». ''Sir Thomas Beecham'' (1879-1961).<br />
 
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«'''Dalla natura''' abbiamo in prestito tutto e un giorno tutto ritornerà a lei. Niente, almeno nelle forme a noi note, può durare in eterno; esattamente come le nostre vite». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Ogni qualvolta''' che, pur non riuscendo a comprenderne i significati, leggiamo uno scritto o ascoltiamo una musica provandone un’emozione; ogni qualvolta che ci troviamo turbati davanti a una persona, ad un’immagine, o notiamo espressioni, atteggiamenti, situazioni di per sé emozionanti, e noi ci commuoviamo... ebbene, siffatte ”realtà”, esse stesse, sono poesia». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''I nostri sogni''', spesso, seguono i preordinati sentieri culturali di ognuno. È anche pur vero, però, che talvolta svicolano, rincorrendo anche certe recondite quanto anarchiche strade sconnesse, insensate e “impossibili”. Così, il sogno, non tenendo conto dei nostri giudizi morali, va a pescare direttamente nel profondo dei nostri istinti, perfino tra i più bassi e repressi». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''A mia madre''' - Sotto la parvenza di un irrinunciabile, eterno amore, mamma, hanno ingannato anche te al pari di tutte le altre madri di questo mondo.<br />
Che io, figlio tuo e frutto di quel tuo medesimo amore, possa almeno essere stato degno - e continuare ad esserlo - della dedizione, delle cure e di tutte le insostituibili attenzioni con cui mi hai coperto fino dai miei primi attimi di vita!». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''C’è chi''' parla o scrive esprimendo concetti completi, ma non rendendosi sempre pienamente conto di quel che afferma pur possedendo una sua specifica e completa preparazione linguistica formale.<br />
C’è chi riesce, invece, ad esprimere soltanto qualcosa, e non sempre nel modo dovuto, non essendo a conoscenza della tecnica del linguaggio, ma possiede idee.<br />
C’è chi, in possesso dei pieni requisiti linguistici formali e intellettivi ed è anche fornito di idee; come pure sa esprimersi, coordinare, scrivere puntualmente e spesso anche con piena disinvoltura, proprietà, bellezza ed eleganza: costui è un vero scrittore.<br />
C’è infine chi scrive, sia fuori, sia dentro le regole seguendo soprattutto i dettami della sua ispirazione ed inventiva: costui è un vero poeta.<br />
E tu, che lèggi ciò che descrive il poeta; t’immedesimi con il poeta; tu che soffri o ti bèi, con il poeta; tu che arrivi a captare, se non il senso, l’essenza di ciò che esprime il poeta; tu che avverti di poterlo seguire nelle abissali profondità come su, in alto, verso le lambite vette estreme che egli riesce appunto a sfiorare; tu che provi le passioni e i medesimi slanci del poeta... Allora non vi sono dubbi, tu sei in sintonia con il poeta e, nel tuo intimo, poeta, sei pure tu». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''L’arte''', rendendo libero l’uomo da tutti i suoi difetti fisici e dalle più basse attività corporali, anche nei casi di raffigurazioni fra le meno illustri, si manifesta, per questo, in tutta la sua pregnante e sfolgorante nobiltà. Tuttavia, come una tela di famoso pittore - che a volte si deve guardare non troppo da vicino perché non ci si possa render conto di qualche pelucchio o piccolo difetto -, così anche l’artista andrebbe valutato soltanto in quanto tale, poiché, talvolta, il nome di uomo potrebbe anche nemmeno meritarlo». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Fra tutti''' gli individui qualificati, il più adatto risulterà certo colui che, come per gli scalpelli, sarà dotato della maggiore acutezza tale da poter penetrare più a fondo». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Un soggetto''' che si sente di orgogliosamente appartenere ad una determinata classe o ceto non potrà mai accettare un diverso. Così come chi si sente superiore non accetterà mai una persona giudicata di rango inferiore, nemmeno se questa in seguito dovesse mutare.<br />
Il vantaggio di chi appartenga a un ceto inferiore, però - sempre ammettendo che di un “inferiore” davvero si possa trattare -, è che, questi, cambiare può. Chi invece è preso dal suo senso di appartenenza, assai difficilmente potrà correggere quel suo altezzoso, quanto dannoso atteggiamento». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''¿Chi mai può capire''', oggi, anche spiegandoglielo accuratamente, cosa è realmente accaduto nel corso della seconda guerra mondiale, in special modo riguardo ai tragici fatti conosciuti sotto l’ormai quasi purificata espressione di “olocausto”?<br />
Uno che non li abbia vissuti o visti da vicino, tali luttuosi avvenimenti, stenta a comprenderli; e posso capirlo: sarebbe come volere per forza far intendere in cosa consista realmente la vita a un giovanissimo, il quale, per natura, tende a vedere, della vita, soltanto tutto il bene possibile. Non interpreta il male; non gli è stato concesso di concepire il male. E non può quindi immaginare in cosa la vita, realmente, poi, consisterà.<br />
Differente è il caso dell’adulto che, se vuole, può arrivare a comprendere e, ancora se lo vorrà, ricordare ed insegnare ai distratti dell’immane tragedia che dovrebbe far provare vergogna per il solo fatto che umani possano aver trattato propri simili in modo così atroce, ma di tali e così grandi dimensioni, da doversi qualificare indescrivibili, “impossibili”.<br />
E proprio quest’ultimo aggettivo - inintenzionalmente, è ovvio - ha ceduto spazio ai negazionisti, i quali, ideando una altrettanto non altrimenti qualificabile malvagità col respingere appunto l’evidenza, hanno sommato, all’infamia, rinnovata infamia». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''In una tornata elettorale''', il comportamento di un determinato candidato influisce certo sul fatto che questi possa venire eletto, o battuto.
Poiché, in democrazia, è fortunatamente il popolo a decidere - basandosi, per la scelta, su chi meglio risponde alle aspettative di ciascun elettore -, è tuttavia anche ammissibile che venga preferito un differente candidato rispetto a chi era prima in carica.<br />
Il nuovo eletto, salvo eccezionalità inipotizzabili, avrà però caratteristiche affini al suo predecessore, proprio perché corrispondenti a ciò che auspica quello stesso specificato elettorato; per la gioia dei consenzienti e la buona pace degli avversari.<br />
A conferma di ciò, andrebbe infatti tenuto presente il detto che “ogni popolo ha il governo che si merita”. E ciò, penso, dovrebbe valere anche nei casi in cui, ad essere eletto, sia un altro». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Afferma ''Charles Darwin''''': “Se non fosse stato per l’uomo a classificare se stesso, nessuno avrebbe mai pensato di creare per lui un nuovo ordine per collocarvelo”.<br />
Detta affermazione mi ha indotto a pensare che pure i tanti esseri impossibilitati a difendersi dall’uomo, quali gli animali, siano costretti, in talune circostanze, a sottostare al suo volere.<br />
Parimenti, se non fosse stato per l’impossibilità a difendersi dalle imposizioni degli spesso autoelettisi regnanti del passato, mai nessuno avrebbe pensato di creare, per l’uomo, un nuovo ordine, nel collocare cioè le loro maestà al disopra di altri uomini, impossibilitati talvolta a salvaguardarsi dai non infrequenti quanto inalienabili strapoteri». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Laddove vi siano ricchezze''', reali o presunte, più frequentemente avvengono immigrazioni.<br />
Se un popolo non è retto da dirigenti intelligenti, capaci e forti, può anche rischiare di venir colonizzato, col tempo, da immigranti agguerriti od anche in apparenza mansueti. Nel corso della storia è già accaduto più di una volta in molti paesi: niente vieta di pensare, quindi, che possa accadere di nuovo.<br />
Vi è sempre necessità, in un popolo, di eleggere, a loro governanti, persone cólte, certo, ma che siano però anche pronte a individuare i reali problemi della loro nazione, mettendo da parte i personalismi, se e quando necessario, e ridimensionando così il valore delle annesse poltrone dai molteplici, sovente troppi, ambìti privilegi.<br />
Ma, lo giurerei, prevarranno ancora in ogni dove i frequenti radicati egoismi.<br />
Ed ecco che certi popoli si troveranno ancora ad essere sconfitti per le medesime ragioni, paragonabili a quelle della scimmietta della favola che, per non aprire la mano e non voler mollare la nocciolina dentro il vaso dal collo stretto, ovvero la propria personale, futile preda, si fa catturare.
Oh, Socrate, Socrate...<br />
Ma di questo filosofo sembra talvolta esser preso a modello solamente la vicenda più irrilevante: quella di Mirto, la sua concubina». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Certo è una cèlia''', questa mia, cos’altro, ma se a Michelangelo fossero piaciute molto più le giovanette che i giovanotti, nel limitato parco dei capolavori universali avremmo forse avuto una Venere in più e... un David in meno(*).<br />
 
(*) - Avevo avvisato che era una celia. Infatti, a Michelangelo, il David, ovvero ''“La statua, di marmo bianco e alta 5,16 metri, è stata commissionata come simbolo della repubblica fiorentina”.'' (Da "Wikipedia"). Quindi avremmo avuto, semmai e fortunatamente, “soltanto” una Venere in più; non un David... in meno!». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Un tempo''' non esistevano gli ascensori, e chi voleva accedere ai piani superiori di un palazzo doveva inevitabilmente farsi tutti i gradini a piedi. Attualmente abbiamo funzionalissimi ascensori, ma per tanti è sorto il problema della propria linea. Allora, che dite, di nuovo a piedi?». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
«'''La faccenda''' è parecchio complicata, lo premetto, ma per chi voglia farsi un’idea di come proceda la natura, pensi al cancro, che uccide tutti i corpi in cui o su cui si è abbarbicato, per poi, adempimento estremo, perire insieme alle proprie vittime.<br />
La medesima natura che, in corso d’opera, per così dire, ha programmato a che tutti i corpi cui ha prima offerto l’esistenza inesorabilmente muoiano uno ad uno, come minimo - e se la tèsi regge -, la vita, la ri-sterilizzerà». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Buco dell’ozono''', spazzatura cosmica disseminata nello spazio, artificiose modificazioni genetiche... e via dicendo e disfacendo.<br />
O il mondo andava concepito appena un po’ più invulnerabile o, meglio, l’uomo avrebbe dovuto essere relegato, ma questo già in nuce, entro inferiori capacità intellettive al pari di certi animalini nostri compagni di viaggio. “Semplice”, no?!». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''La nostra società''' ha lasciato che venisse a crearsi il vuoto, che tutti gli ideali venissero a declinarsi, che, in bocca, restasse soltanto l'amaro. Un amaro, che se non viene mitigato dall'amore, lascia però spazio a che si stemperi con l’illusoria droga. Gli ideali procurano serenità; l'amaro in bocca, quel genere di amaro, a volte e purtroppo, può invece generare morte...<br />
Riflettiamo, ma soprattutto riflettete, o grandi, che dicono essere voi a "reggere" le sorti del mondo! Utile creare macchine, sofisticati strumenti, mezzi e quant’altro; prodotto interno lordo e tassi su e tassi giù, ma anche altre strade occorrerebbe percorrere. Perché non riflettere e dare o ridar vita, ad una umanità troppo spesso disumanizzata, a quell’indispensabile frutto chiamato coscienza? Si vuole lasciare che il nostro pur così civilizzato popolo riapra le porte alla barbarie? Si vuole davvero questo? Allora andiamo pure avanti così!». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Mi appare incredibile''' come, sebbene nel dolore, sia possibile vivere momenti di intima, intensa felicità.<br />
Perversione o imperscrutabili, arcane dicotomìe?». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
«'''Sebbene spesso''' occorra tempo, nel compiere certe complesse opere od azioni, l'importante, tuttavia, non è il raggiungimento della perfezione, sovente impossibile, ma è piuttosto l'indirizzarsi verso quella certa direzione, che possa dimostrarsi la meno scorretta». Tommaso Mazzoni (n. 1928), da Aforismi e pensieri.<br />
 
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