Luigi Fenizi: differenze tra le versioni

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*[...] in [[Evgenij Ivanovič Zamjatin|Zamjàtin]] il «paradosso dell'utopia» si manifesta con estrema chiarezza: quando l'utopia si realizza, e diventa potere dispiegato, essa si converte in Stato totalitario poiché se si vuole materializzare la perfetta e stabile armonia – la meta di tutti i progetti utopici – occorre annullare l'individuo nel collettivo con la conseguenza di trasformare la società in un gigantesco termitaio, soggetta ad un potere assoluto e dominata dal conformismo intellettuale e morale. (cap. 10, pp. 210-211)
 
*Prima di Marx, [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] aveva argomentato l'idea che il cristiano fosse un cattivo cittadino, poiché, essendo ossessionato dall'idea dell'aldilà, era incline a disinteressarsi dell'organizzazione della società. Rousseau censurava tale atteggiamento poiché rafforzava l'ingiustizia esistente. ''Ante litteram'', la religione era ritenuta l'oppio del popolo poiché aiutava gli uomini a supportare e a dimenticare le loro sofferenze, anziché a guarirle. (cap. 10, p. 214)
 
*Sistemi diversi, e tuttavia comparabili all'interno della categoria ideal-tipica del [[totalitarismo]], il [[comunismo]] e il [[nazionalsocialismo]] presentano entrambi gli elementi tipici della visione gnostico-manichea della storia: la corruzione generale, la conoscenza salvifica, l'autoinvestitura carismatica dell'aristocrazia degli illuminati, la guerra escatologica tra i «figli della Luce» e i «figli della Tenebra», la violenza purificatrice, il Regno finale. Ed è precisamente tale visione del mondo lo sfondo ideologico della rivendicazione del monopolio della rappresentanza esistenziale in tutti i movimenti totalitari. (cap. 12, p. 249)