Le vite degli altri: differenze tra le versioni

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*E un altro se n'è andato. Il Dipartimento Centrale di Statistica della DDR in Hans-Beimler-Straße registra tutto, sa tutto. Quante paia di scarpe compriamo ogni anno (2,3), quanti libri leggiamo ogni anno (3,2) e quanti studenti superano brillantemente ogni anno gli esami di maturità (6347). Ma c'è una cifra che non viene aggiornata, forse perché anche ai burocrati fa impressione: quella del numero di [[suicidi]]. A chi telefonasse in Beimler-Straße per chiedere quante persone la disperazione ha indotto a togliersi la vita tra l'Elba e l'Oder, tra il Mar Baltico e la frontiera meridionale, l'oracolo delle statistiche non risponderebbe. Ma probabilmente passerebbe subito il nome dell'incauto che ha chiamato alla Stasi, il Servizio Segreto di Stato che tutela la sicurezza e la felicità dei cittadini della DDR. Nel 1977 il nostro paese ha smesso di conteggiare i suicidi. A che serve sapere quante persone giungono a perdere ogni barlume di speranza in un presente più accettabile, in un domani più accettabile e decidono di farla finita, di darsi la morte, di commettere suicidio? Questa è la formula ufficiale: "commettere suicidio". Quando nove anni fa abbiamo smesso di aggiornare il conteggio in Europa, c'era un solo paese che avesse più suicidi della DDR: l'Ungheria. Subito dopo venivamo noi, seguiti da vicino dalla culla del socialismo reale, l'Unione Sovietica. ('''Georg Dreyman''')
 
*Che possiate fare vedere all'intera Germania il vero volto della DDR. Alla nostra. [[Brindisi dai film|Brindiamo]] a noi e a un mondo migliore. ('''GiornalistaGregor Hessenstein, giornalista di ''Der Spiegel''''')
 
*Lo sapevi, per esempio, che nell'ambiente artistico ci sono solo cinque tipologie caratteriali? Quello che sottoponi a controllo, Dreyman, è del tipo 4 "con isteria da antropocentrismo": non può stare da solo, deve sempre aver qualcuno con cui parlare. Uno così non deve mai arrivare al processo, sguazzerebbe nel suo alimento. Casi che trattiamo con detenzione preventiva e nessun contatto con l'esterno. Si risolvono più in fretta. Cella d'isolamento, non gli si dice per quanto tempo dovranno restarci, sempre soli, senza mai vedere altri esseri umani, nemmeno i secondini. Ma per tutta la detenzione nessuna vessazione, nessun maltrattamento o minaccia, niente di cui possano successivamente scrivere e dopo dieci mesi, all'improvviso, li liberiamo. Non daranno più nessun problema. E sai qual è la cosa più bella? I tipo 4 che vengono sottoposti a questo trattamento poi smettono di scrivere o di dipingere, scolpire, che so...quelle cose che fanno gli artisti. Quasi sempre e senza nostre imposizioni, lo fanno così, da soli, come d'incanto. ('''Tenente colonnello Anton Grubitz''')